Roma, 12 dicembre 2024 – È bastata qualche settimana di freddo pungente per far lanciare l’allarme: le prossime bollette del gas potrebbero essere le più care di sempre per le famiglie italiane. Con le quotazioni del gas naturale in lento ma costante incremento sui mercati internazionali, e in assenza di misure di sostegno da parte del governo, il rischio – secondo le previsioni degli esperti – è che una famiglia media di tre persone arrivi a spendere fino a 1.043 euro (+ 20% rispetto al picco della crisi energetica dell’inverno 2002-2023). È il caso, dunque, di mettere da parte quel che resta delle tredicesime per prepararsi alla batosta delle bollette di gennaio? Lo abbiamo chiesto a Davide Tabarelli, presidente e fondatore di Ne - Nomisma Energia, società di ricerca indipendente sull'economia dell'energia e dell'ambiente.
La quotazione oggi è 45 euro/mwh e potrebbe aumentare
"Innanzitutto, suggerirei di non farsi prendere dal panico – esordisce –; se è vero che le quotazioni stanno salendo, è anche vero che siamo ben al di sotto dei record toccati durante l’inverno 2022-2023, a seguito dell’invasione russa in Ucraina e dello stop al metano russo. Oggi, il prezzo del gas sul mercato è di 45 euro/megawattora, nell’ultima settimana ha sfiorato i 50 euro e, probabilmente, crescerà ancora, pur senza sbalzi significativi previsti. Parliamo di un mercato assai incerto, che risente pesantemente delle tensioni geopolitiche persistenti”. L’amara certezza è che non si tornerà più ai livelli pre-crisi, quando il prezzo medio del gas naturale all’ingrosso oscillava, in Europa, tra i 15 e i 20 euro (per sprofondare a 7 euro/megawattora durante la pandemia).
In Italia 4 milioni di persone soffrono di povertà energetica
Ciò che aggrava ulteriormente la situazione, nel nostro Paese, è l’eliminazione, da parte del governo italiano, di tutte le misure straordinarie introdotte, durante l’emergenza, per contenere i costi dell’energia, come la riduzione dell’Iva al 5% e l’azzeramento degli oneri di sistema. Rimane operativo solo il bonus sociale destinato alle famiglie con redditi più bassi, ma la platea dei beneficiari, ampliata durante la crisi, è stata nuovamente sforbiciata. Si arriva così a un dato preoccupante, confermato dallo stesso Tabarelli: "In Italia sono ormai 4 milioni – dichiara – le persone che soffrono di povertà energetica. In un Paese in cui almeno 60 milioni di edifici si collocano in una classe energetica poco o per nulla efficiente, la mancanza di misure concrete e incentivi adeguati per promuovere il risparmio energetico e migliorare l’efficienza (basti ricordare che l’ecobonus per le ristrutturazioni energetiche scenderà, dal prossimo anno, dal 65% al 50%, ndr) non farà che peggiorare questi numeri già drammatici”.
Abbiamo un problema anche con prezzi dell’energia elettrica
Il quadro è reso, se possibile, ancora più fosco da una previsione formulata, in chiusura, da Tabarelli sui prezzi dell’energia elettrica. Negli ultimi giorni, infatti, le quotazioni sul mercato europeo hanno ricominciato, improvvisamente, la loro corsa. A cosa è dovuto questo scatto repentino? “All’assenza di vento, da qualche giorno, in Germania”, risponde lapidario. Già, perché un terzo dell’approvvigionamento energetico tedesco è garantito dalle pale eoliche: se non c’è vento, la produzione di questo tipo di energia rinnovabile crolla. E i prezzi, di conseguenza, schizzano verso l’alto in tutto il continente. “Se continua così, potremmo vederne gli effetti già nelle bollette di gennaio”, conclude lo studioso.