Roma, 23 febbraio 2018 - Giro di vite contro i maxi conguagli nelle bollette dell'energia elettrica. Le fatture ora si prescriveranno in due anni e non più in cinque. Non solo: in caso di bollette pazze i pagamenti saranno sospesi. Nel mezzo delle polemiche sulle morosità in bolletta, arriva finalmente una buona notizia per gli utenti dell’energia: l’Autorità dell’Energia ha, infatti, dato attuazione alle norme previste nella Legge di Bilancio che si applicano alle fatture di energia elettrica con scadenza successiva al 1° marzo.
Bollette, per i morosi pagano tutti. Debito di 200 milioni da dividere
Si pone così un argine ai ritardi nella fatturazione da parte dei venditori o nella fatturazione di maxi conguagli per la mancata disponibilità di dati effettivi per un periodo particolarmente rilevante. Con la prescrizione breve il cliente potrà pagare soltanto gli ultimi 24 mesi fatturati. In capo al venditore l’obbligo di informare i sulla possibilità di optare per questa via contestualmente all'emissione della fattura e, comunque, almeno 10 giorni in anticipo rispetto alla scadenza dei termini di pagamento. Inoltre, nel caso di ritardo del venditore nel fatturare i conguagli per consumi riferiti a periodi maggiori di due anni, il cliente è legittimato a sospendere il pagamento, previo reclamo al venditore e qualora l'Antitrust abbia aperto un procedimento nei confronti di quest'ultimo.
Pagamenti sospesi e diritto al rimborso di quelli già versati se il procedimento Agcom si conclude con l'accertamento di una violazione. Ovviamente, nei casi in cui le mancanze nella fatturazione non siano riconducibile alla condotta del cliente finale. Una portata non indifferente sull'impianto regolatorio dell'Autorità che per completare la definizione nelle nuove norme anche nel settore gas, avvia “un procedimento per individuare un insieme di regole organiche da applicare nell'ambito di tutta la filiera”.
Come da road map, lo stop ai maxi conguagli si potrà applicare alle fatture del gas solo tra un anno (purché abbiano scadenza successiva al primo gennaio 2019) e all'acqua tra due (scadenza di pagamento dopo il primo gennaio 2020). Intanto, non accenna a placarsi la bufera sui debiti degli utenti morosi (relativamente agli oneri di sistema) che verranno spalmati sulle bollette di tutti, anche di chi è in regola. Un debito che per ora ammonta a circa 200 milioni ma che potrebbe salire. E che, comunque, fa infuriare consumatori e partiti politici per il principio. Il Codacons prepara il ricorso al Tar, Adiconsum chiede un incontro urgente ad Arera, dai partiti politici fioccano interrogazioni e anche gli eurodeputati si muovono sul tema con un’interrogazione del Pd alla Commissione che invoca chiarezza e interventi.