Martedì 16 Luglio 2024
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Economia

Bollette 2024, obiettivo risparmio: come scegliere le offerte più convenienti

Cambia il mercato di luce e gas: quali elementi considerare nel passaggio dal tutelato al libero

Bollette 2024: finisce il mercato tutelato

Bollette 2024: finisce il mercato tutelato

Roma, 2 dicembre 2023 – Da gennaio 2024 ci saranno delle importanti novità per quanto riguarda il mercato tutelato del gas e dell’energia elettrica che, per decreto ministeriale, cesseranno di esistere rispettivamente il 1° e il 10 gennaio. Si tratta di un passo molto importante per l’Italia e il settore energetico, in quanto non tutti i consumatori sono passati in questi ultimi anni al mercato libero dell’energia, ovvero quello basato sulle offerte pubblicizzate dai vari fornitori, preferendo invece rimanere in quello tutelato, con le condizioni economiche che sono stabilite dall’Authority dell’energia e che riflettono l’andamento dei prezzi all’ingrosso di luce e gas.

La fine del mercato tutelato impone dunque il passaggio al mercato libero, con l’operazione che riguarderà circa 10 milioni di utenti domestici, i quali, dunque, dovranno scegliere un operatore al quale rivolgersi. Fondamentale, in tale ottica, sarà scegliere l’offerta che meglio si adatti alle proprie esigenze, con un occhio al servizio ed uno al risparmio.

Bollette 2024: finisce il mercato tutelato
Bollette 2024: finisce il mercato tutelato

Risparmiare sulle bollette nel 2024

Per capire come risparmiare sulle bollette nel 2024, il primo passo da compiere è considerare che non è possibile applicare una regola valida per tutti i clienti, in quanto ognuno di questi ha delle esigenze proprie e differenti rispetto a quelle degli altri. Ci sono, tuttavia, degli elementi comuni che sono stati così sintetizzati dal portale Facile.it:

- il prezzo, in quanto unico vero elemento sul quale i vari fornitori possono farsi concorrenza. A tal proposito è necessario ricordare che nel mercato libero gli oneri e le imposte sono uguali per tutti gli operatori e sono stabilite dall’Autorità;

- la tariffa dell’offerta, la quale può essere fissa o indicizzata. Si tratta di due situazioni molto diverse, in quanto nella prima il cliente blocca il prezzo dell’energia per un periodo di tempo concordato con il fornitore (12 o 24 mesi), in modo da pagare sempre la stessa cifra, mentre nella seconda l’importo mensile della bolletta tenderà a mutare in base ad un indice di riferimento strettamente legato al costo della materia prima energetica;

- le abitudini di consumo, che devono essere la vera guida in fase di scelta. Acquistare un prodotto del quale non si ha effettivamente bisogno, infatti, porta ad una perdita di denaro. Il consiglio è, ad esempio, quello di scegliere delle tariffe biorarie se si svolgono determinate attività sempre nella stessa fase della giornata. Queste tariffe, a differenza delle monorarie, presentano un prezzo dell’energia che varia a seconda della fascia oraria di utilizzo;

- l’opzione dei pacchetti completi offerti da alcuni fornitori che accorpano luce e gas nella stessa bolletta.

Di fondamentale importanza, infine, è non avere fretta di fare le proprie scelte. Vista la forte concorrenza del mercato libero energetico, infatti, anche se un’offerta vantaggiosa scade, verrà rimpiazzata da una di simile livello. In tale ottica assume anche grande importanza rivolgersi a fornitori di energia sicuri ed affidabili, evitando cioè di ritrovarsi coinvolti in truffe generate spesso da offerte estremamente vantaggiose.

Cosa succede se non si effettua il cambio

Malgrado le scadenze indicate dei mercati tutelati di luce e gas, i clienti possono effettuare le loro scelte con molta calma in quanto non è prevista la sospensione del servizio, ma solo il passaggio ad un modalità operativa differente. Ecco dunque che per l’elettricità il cliente verrà assegnato con un’asta ad un fornitore nuovo che opera nel mercato libero, entrando in questo modo nel servizio a tutele graduali che ha una durata di tre anni. Diversa è la situazione per la fornitura di gas: i clienti che non effettueranno il passaggio entro il 1° gennaio potranno comunque rimanere con il proprio fornitore, subendo tuttavia un cambio di tariffa, la cosiddetta tariffa Placet, della durata di un anno.