Roma, 28 settembre 2023 – Balzo della bolletta della luce. Per una famiglia tipo l’incremento nell’ultimo trimestre del 2023 sarà del 18,6%. Lo comunica Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) che gestisce il mercato tutelato. Oltre sei punti percentuali rispetto a quanto stimava solo ieri Nomisma Energia. "Una mazzata da +120 euro”, rileva Codacons. Rispetto al 2022, le tariffe scendono del 57%, fa notare però Arera. La spesa è di 28,29 centesimi di euro al kWh, contro i 66,01 centesimi del IV quadrimestre dello scorso anno.
L’analisi: su il costo dell’energia
Il prezzo attuale, aggiunge l'autorità, "è sostanzialmente legato al forte incremento della componente PE (prezzo energia) a copertura dei costi di acquisto dell'energia elettrica (+19,4%), e della voce oneri di sistema (+0,4%), leggermente compensata da una riduzione della componente PD (prezzo dispacciamento) a copertura dei costi di dispacciamento (-1,2%); la componente PPE (prezzo perequazione energia) per il corrispettivo di perequazione è rimasta invariata. Restano invariate le tariffe di rete regolate (Trasporto, distribuzione e misura)”.
“Mercato non in equilibrio, contenere i consumi”
L’aumento del prezzo dell’elettricità “è dovuto all'andamento delle attuali quotazioni all'ingrosso (Pun) previste in aumento per il quarto trimestre 2023 anche a causa del costo del gas naturale che normalmente cresce nelle stagioni più fredde” spiega l’Autorità. "È vero che i prezzi non mordono con l'aggressività di un anno fa – interviene il presidente di Arera, Stefano Besseghini – ma le oscillazioni sono indice di un settore energetico ancora alla ricerca di un suo equilibrio, con inevitabili riflessi nella bolletta anche a causa della stagionalità a cui andiamo incontro”. Il consiglio è di "prestare molta attenzione al contenimento dei consumi e, per quanto possibile, a sviluppare investimenti di efficienza energetica”, anche in assenza di prezzi molto alti.
I bonus elettrici: risparmio del 30% per chi ha Isee basso
Arera fa comunque notare che da ottobre a dicembre prossimi ci sarà un contributo straordinario, crescente con il numero dei componenti familiari, dato in automatico a chi già riceve il bonus elettrico, cioè le famiglie con livello Isee fino a 15.000 euro (30.000 euro per le famiglie numerose), per un valore totale di 300 milioni di euro, stanziato dal decreto del 25 settembre. I contributi garantiscono “un risparmio del 30% sulla bolletta elettrica (al lordo delle imposte)”. Arera ricorda che l'Isee ha una validità coincidente con l'anno solare e occorre quindi presentare la Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu), qualora non sia stato già fatto nel corso di quest'anno, per ottenere la certificazione per il 2023.
Il contributo straordinario “si affianca a quelli relativi al gas, con la conferma anche nel quarto trimestre del 2023 dell'azzeramento degli oneri generali e della riduzione Iva al 5%, come anche per la gestione calore e teleriscaldamento”.
Codacons: +120 euro l’anno a famiglia
L'aumento delle tariffe elettriche del +18,6% nell'ultimo trimestre dell'anno rappresenta una mazzata da +120 euro in capo alle famiglie del mercato tutelato''. Lo afferma il Codacons, che fornisce i numeri sulle ripercussioni dei rincari sulle tasche degli italiani. Con le nuove tariffe la spesa della famiglia tipo per la luce sale di circa 120 euro su base annua (dall'1 ottobre 2023 al 30 settembre 2024), portando la bolletta elettrica a quota 764 euro. Considerata anche la spesa per il gas alle attuali tariffe (1.266 euro annui), un nucleo del mercato tutelato si ritrova a spendere in totale 2.030 euro all'anno per le forniture energetiche.
Assoutenti: “Tariffe doppie rispetto al 2020, pessimo segnale”
Analoga la stima di Assoutenti: “L'aumento delle tariffe del 18,6% porta le bollette elettriche ai livelli di fine 2021, quando l'Italia si ritrovò in piena emergenza energetica, con il conto per la luce che sale a quota 764 euro annui a famiglia”, si legge in una nota. Il rincaro è “un pessimo segnale, che attesta come i prezzi dell'energia stiano pericolosamente salendo con l'aumento della domanda sui mercati legata ai mesi invernali”, sottolinea l'associazione. Rispetto allo stesso periodo del 2022 “siamo in presenza di tariffe più basse, ma se guardiamo al passato, prima dello scoppio della crisi energia, il confronto è impietoso: nel IV trimestre del 2023 le tariffe risultano più care del +47,3% rispetto allo stesso periodo del 2020, con una maggiore spesa pari a +246 euro a famiglia solo per la luce. L'emergenza energia è tutt'altro che finita”.