Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

"La bolletta elettrica aumenta del 40%". Il ministro Cingolani: ecco perché

Ma il ministro della Transizione ecologica assicura: "Non esiste la transizione ecologica se non c'è anche quella sociale"

Aumentano le bollette elettriche (Ansa)

Aumentano le bollette elettriche (Ansa)

Genova, 13 settembre 2021 - Brutte notizie per i consumatori: la bolletta elettrica continuerà ad aumentare. Le previsioni sono tutt'altro che rosee: "Lo scorso trimestre la bolletta elettrica è aumentata del 20% - dice il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani , il prossimo trimestre aumenta del 40%". E sottolinea: "Queste cose vanno dette, abbiamo il dovere di affrontarle". 

FOCUS / Cosa c'è da sapere e quanto si pagherà in più

Se non si sono notati balzi eccessivi nel costo delle bollette energetiche (il 20% da luglio a settembre citato da Cingolani) è stato per l'intervento del Governo che, con un provvedimento di urgenza, è riuscito a contenere l'incremento al +9,9% agendo sugli oneri generali.

Quanto al motivo di un aumento tanto consistente, al convegno di Genova organizzato dalla Cgil Cingolani spiega: "Succede perché il prezzo del gas a livello internazionale aumenta, succede perché aumenta anche il prezzo della CO2 prodotta".

Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani  (Ansa)
Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani (Ansa)

La transizione sociale

Cingolani va oltre col ragionamento e promette che la transizione ecologica non sarà fatta a spese delle categorie vulnerabili: "Se l'energia aumenta troppo di costo, le nostre imprese perdono competitività e i cittadini, soprattutto quelli con un reddito medio-basso, faticano ulteriormente per pagare dei beni primari come l'elettricità in casa".  "Queste cose - ha sottolineato il ministro - vanno considerate perché sono egualmente importanti rispetto alla transizione ecologica. Finché io avrò l'onore e l'onere di occupare questa posizione farò di tutto perché le due cose non vengano mai scisse".

Insomma, ha aggiunto Cingolani, "non esiste la transizione ecologica se non c'è anche quella sociale. Dobbiamo ricordarci che c'è una transizione sociale che deve andare di pari passo alla transizione ecologica. Bisogna essere molto realisti: non possiamo pensare di fare la transizione ecologica non curandoci del fatto che centinaia di migliaia di famiglie possano rischiare qualcosa. Dobbiamo essere bravi a gestire questa operazione che non è solo ambientale, ma anche di tipo sociale".   "Secondo me - ha concluso - il programma italiano è strutturato in maniera sostenibile e intelligente da questo punto di vista. Non è solo un problema difficilissimo di natura ambientale, ma anche di modello sociale che stiamo cambiando. L'agenda che abbiamo fatto secondo me va bene, dobbiamo solo portarla avanti".  

Accelerare sulla transizione

Il ministro ha evidenziato anche la necessità di accelerare sulla transizione. "Ogni anno dobbiamo alzare l'offerta di energia elettrica rinnovabile, quindi ogni anno dobbiamo mettere 8 gigawatt di impianti nuovi. Oggi ne stiamo mettendo 0,8 gigawatt, quindi dobbiamo decuplicare la nostra capacità di installare impianti rinnovabili". "Se riusciamo a fare elettricità verde", ha aggiunto il ministro, "tutta la filiera - le automobili a batteria, la trasformazione meno inquinante dei sistemi manifatturieri - diventerà possibile. E' chiaro che se ora trasformiamo in elettrico una macchina o un forno, ma produciamo elettricità bruciando carbone, non è una soluzione. Questa transizione è la cosa da accelerare di più". La velocità, per Cingolani, è l'aspetto determinante: "Nei prossimi mesi avremo una cadenza costante di nuovi programmi che partono in base al Pnrr. Dobbiamo essere velocissimi e speriamo anche che la semplificazione burocratica funzioni, quella che abbiamo fatto col decreto semplificazioni per poter fare tutto in maniera puntuale".

Leggi anche: Salgono i prezzi, ma non i salari. La stangata d’estate sulle famiglie