Domenica 1 Settembre 2024
FRANCA FERRI
Economia

Quattro paradisi fiscali in meno: la Ue toglie 4 Paesi dalla black list

Ad aver cambiato posizione sono Bahamas, Belize, Seychelles e Isole Turks e Caicos

Una veduta di una parte dell'arcipelago delle Bahamas in un'immagine d'archivio

Una veduta di una parte dell'arcipelago delle Bahamas in un'immagine d'archivio

Il paradiso fiscale si è un po’ ristretto: l’Unione Europea ha cancellato quattro Paesi dalla black list delle giurisdizioni non cooperative a fini fiscali. A passare dalla parte giusta sono Bahamas, Belize, Seychelles e Isole Turks e Caicos, sia pure con posizioni diverse: c’è chi è stato promosso a pieni voti, e chi invece viene mantenuto in una zona grigia (si chiama proprio ‘lista grigia’): non hanno ancora aderito completamente ai requisiti degli standard internazionali in materia di trasparenza fiscale, ma hanno intrapreso il percorso e si sono impegnati a completarlo. A oggi, rimangono 12 i Paesi nella black list europea: quasi tutti nomi di paradisi tropicali, tranne uno: la Russia.

La decisione del Consiglio Ue, riunito oggi con i ministri degli Affari europei dei 27, riconosce che due dei Paesi, precedentemente nella black list, hanno risolto con successo le carenze nell'applicazione dei requisiti di cooperazione a fini fiscali. Si tratta di Bahamas e delle Isole Turks e Caicos, che sono state completamente cancellati dall'elenco.

La ‘sfumatura di grigio’ riguarda invece Belize e Seychelles, che sono stati spostati nella lista intermedia, quella dei paesi che, pur non rispettando ancora tutti gli standard internazionali si stanno muovendo verso questo obiettivo.

Oltre alla Russia, restano nella black list Anguilla, Antigua e Barbuda, Fiji, Guam, Palau, Panama, Samoa, Samoa americane, Trinidad e Tobago, Isole Vergini americane e Vanuatu. Questa 12 giurisdizioni non hanno migliorato i propri standard di buona governance fiscale o non hanno compiuto progressi sufficienti nel rispettare i loro impegni precedenti. Si tratta di rispettare di una serie di criteri oggettivi, tra cui la trasparenza fiscale, l'equità della tassazione e l'attuazione di standard internazionali volti a prevenire l'erosione della base imponibile e il trasferimento dei profitti. L'elenco viene aggiornato due volte l'anno.