Tokyo, 29 gennaio 2018 - Nuovo tonfo per il valore di Bitcoin e delle altre criptovalute, dopo che in Giappone un attacco hacker alla piattaforma di sambio Coincheck ha fatto sparire dal mercato 58 miliardi di yen (pari a 530 milioni di dollari). L'attacco è avvenuto nella giornata di venerdì, quando i tecnici del sito, uno dei più importanti in Giappone e Asia hanno rilevato un accesso non autorizzato al sistema. La compagnia ha annunciato che 'risarcirà' i circa 260mila clienti colpiti dall'operazione di pirateria che hanno perso le quote investite in 'Nem'. La Decima più grande criptovaluta per capitalizzazione di mercato (secondo il sito CoinMarketCap.com) ha perso circa il 20% del valore nella notte tra venerdì e sabato, dopo che i tweet dell'amministrazione in cui si annunciava il bloccato dei servizi di scambio hanno scatenato il panico. Il Bitcoin ha subito il contraccolpo e ha perso il 4,5% del valore.
Purchases and sales of cryptocurrencies other than BTC (altcoins) are currently restricted. Please accept our apologies for this inconvenience.https://t.co/4OCB0LPDuz
— Coincheck (@coincheck_en) 26 gennaio 2018
Bitcoin, ora c'è chi teme l'epic crash
Nel corso di una conferenza stampa, il presidente della piattaforma giapponese, Koichiro Wada, si è scusato per l'accaduto e ha annunciato che rimborserà i beni mancanti utilizando le proprie risorse per restituire l'equivalente in yen dell'investimento iniziale dei clienti. Tuttavia, un rappresentante della società ha ammesso oggi che "nel peggiore dei casi" potrebbe non essere possibile restituire il denaro rubato ai clienti. L'operatore, presente nel mercato di Tokyo dal 2012, si è anche impegnato a riavviare i servizi, avviare un'indagine sulle cause e rafforzare il sistema di sicurezza. Anche se il Giappone è all'avanguardia nell'utilizzo e nella regolamentazione delle criptovalute, oggi il governo di Tokyo ha annunciato che saranno prese misure amministrative contro Coincheck. A darne notizia è stato Yoshihide Suga, portavoce dell'Agenzia per i servizi finanziari.
Reparations policy towards users affected by the illicit transfer of the cryptocurrency NEM from Coincheck https://t.co/uaYAwj4QcM
— Coincheck (@coincheck_en) 28 gennaio 2018
LE CRITICHE DA DAVOS - Intanto, al World Economic Forum di Davos, il guru della finanza George Soros e il premio Nobel per l'economia Joseph Stiglitz hanno lanciano l'ultimo affondo alle criptovalute. Il primo le ha definite "una tipica bolla basata sulla mancata comprensione del fenomeno", mentre Stiglitz in un'intervista rilasciata a Bloomberg Tv, ha spiegato che per il Bitcoin "non vede nessuna funzione legale" e che già "abbiamo un buon mezzo di scambio chiamato dollaro, perché la gente vuole Bitcoin? Per segretezza". "La mia sensazione - ha concluso il premio Nobel - è che qualora venisse regolamentato in modo da ostacolare il riciclaggio di denaro e altre attività illegali, non ci sarebbe alcuna richiesta di Bitcoin".