Lunedì 22 Luglio 2024
ELENA COMELLI
Economia

Birkenstock verso Wall Street. Via all’Ipo da 8 miliardi di dollari

I sandali dei sessantottini, diventati glamour con il film Barbie, sono stati venduti in 23 milioni di paia in un anno

Birkenstock verso Wall Street. Via all’Ipo da 8 miliardi di dollari

Birkenstock verso Wall Street. Via all’Ipo da 8 miliardi di dollari

Negli anni Sessanta i sandali Birkenstock erano il simbolo della moda alternativa e portavano a spasso i sessantottini che andavano a fare la rivoluzione. Oggi si vendicano e l’azienda tedesca paladina delle scarpe comode si quota a Wall Street. Cavalcando l’onda della visibilità ottenuta grazie al kolossal hollywoodiano Barbie, in cui la protagonista, interpretata da Margot Robbie, viene messa di fronte alla scelta fra indossare un paio di tacchi o i sandali della collezione Arizona e alla fine sfoggia ai piedi delle Birkenstock rosa, il gruppo tedesco si è deciso al grande passo.

Ma il successo travolgente dei "sandali degli hippie" non dipende solo da Hollywood. Già negli anni precedenti, a partire dal 2019, l’ondata dei sandali di gusto teutonico ha travolto il mondo, con 23 milioni di paia venduti in un anno. Da qui le valutazioni crescenti del marchio e il lancio dell’Ipo a Wall Street, che potrebbe portare il gruppo a valere oltre 8 miliardi di dollari. Merito anche dei nuovi azionisti, L Catterton, società di private equity partecipata da Lvmh che ha rilevato il marchio nel 2021, battendo CVC Capital Partners e Permira. Birkenstock ha fatto sapere di aver registrato 1,24 miliardi di euro di ricavi negli ultimi dodici mesi e ricavi pari a 644,2 milioni nel semestre chiusosi il 31 marzo. Un dato, quest’ultimo, superiore di oltre 100 milioni rispetto ai 542,6 dell’anno precedente. Al contrario, gli utili quest’anno sono stati pari a 40,21 milioni, in calo rispetto ai 73,5 segnati a marzo 2022.

L’azienda di calzature con sede a Neustadt era entrata nella galassia della società di investimenti del miliardario Bernard Arnault con una valutazione di circa 4 miliardi di euro. A seguito dell’operazione, i fratelli Alex e Christian Birkenstock, rimasti azionisti di minoranza, erano diventati miliardari con un patrimonio di circa 1,7 miliardi di dollari ciascuno. E pensare che il successo di Birkenstock, fondato quasi 250 anni fa, affonda le sue radici nel mondo dell’ortopedia, quando il mastro calzolaio Konrad Birkenstock, con due botteghe a Francoforte, avvia la produzione e la vendita delle solette flessibili.

L’azienda ha iniziato a produrre i suoi sandali con marchio di fabbrica negli anni ’60, sotto il figlio di Carl Birkenstock, Karl. Hanno iniziato a vendere negli Stati Uniti nel 1966, dopo che una cliente che utilizzava le scarpe per alleviare il dolore al piede iniziò a distribuirle nei negozi di alimenti naturali. Il 2013 è segnato poi da una delle svolte più significative nella storia aziendale: Birkenstock diventa un complesso industriale. Alla guida del gruppo vi è un team direttivo che per la prima volta non è composto da membri della famiglia, con Oliver Reichert e Markus Bensberg che dirigono insieme le attività.

Ma negli ultimi anni Birkenstock ha vissuto un’altra trasformazione e si è fatta conoscere anche nell’alta moda, attraverso collaborazioni con maison come Dior, Manolo Blahnik, Jil Sander, Proenza Schouler e Valentino. Anni luce di distanza dagli esordi del calzolaio.