
Bicicletta a pedalata assistita, foto generica
Roma, 21 marzo 2025 – La parabola discendente si è finalmente interrotta: dopo due anni di segni meno, a doppia cifra, il mercato delle biciclette in Italia sembra finalmente in risalita. Il 2024 chiude, infatti, con oltre 1,3 milioni di pezzi venduti, pari a un moderato -0,7% sull’anno precedente. Sebbene ci sia ancora il segno "meno", il risultato allontana, in qualche misura, gli effetti di una congiuntura lungo la quale hanno operato alternativamente i benefici e i contraccolpi degli incentivi statali, i record di vendite post-Covid, le difficoltà globali di approvvigionamento e l’eccesso di offerta. Incertezze e difficoltà permangono tuttora nel settore, ma crescono produzione, export e, soprattutto, la bilancia commerciale; mentre il volume d’affari (2,6 miliardi di euro), trainato dal successo delle e-bike, si mantiene in linea con il 2023 ed è quota +24% rispetto al periodo pre-pandemia. È quanto emerge dall’ultimo report Confindustria Ancma (Associazione ciclo motociclo accessori), presentato ieri a Milano.
Panoramica sui dati
Guardando ai numeri nel dettaglio, la bicicletta elettrica (o a pedalata assistita) prosegue senza picchi la propria curva di crescita e, con 274.000 pezzi venduti, segna un +0,3% sul 2023 (+40% rispetto al 2019), confermando una quota del 20% nell’intera composizione del venduto in Italia (nel 2019 era appena all’11%). Del protagonismo e del dinamismo delle e-bike, sebbene ancora limitate rispetto al resto d’Europa in termini di volumi di vendita, beneficiano anche la produzione del segmento (+17%) e l’export (+28%), aprendo prospettive di sviluppo importanti per l’industria del settore e la sua filiera. Solo lieve la flessione della bici tradizionale, che registra 1,08 milioni di unità vendute, pari a -0,9%. Sebbene le biciclette a trazione muscolare rappresentino ancora l’80% del mercato, il più indicativo confronto con il 2019 registra comunque un calo del 29% dei volumi di vendita. Anche in questo ambito, tuttavia, produzione ed export incassano timidi segni positivi, rispettivamente +1,2% e +1%.
Le biciclette più vendute
L’analisi delle biciclette più vendute conferma l’andamento di alcune tendenze di mercato. Nel perimetro della pedalata assistita, il 43% è rappresentato da e-city (bici elettriche da città), il 51% da e-mtb (mountain bike elettriche), il 5% da e-corsa/gravel (bici da corsa o gravel elettriche), mentre le e-cargo (cargo bike elettriche) si confermano attorno alla soglia dell’1%. L’universo muscolare è invece composto per il 33% da mountain-bike, 33% city-trekking, 17% bici da ragazzo/a, 14% bici da corsa-gravel, 2% pieghevoli e 1% altro.
L’industria italiana delle due ruote
Il report si sofferma, infine, sugli indicatori industriali del comparto: con oltre 1,7 milioni di unità prodotte, aumenta del +1,2% la produzione complessiva di biciclette in Italia (muscolari + e-bike). Cresce sensibilmente anche la bilancia commerciale del settore, ovvero il conto che registra la differenza tra esportazioni e importazioni dell’intera filiera (valore pari a +175 milioni di euro). Un indicatore, quest’ultimo, capace di tracciare un più coerente equilibrio dopo gli ultimi anni di difficoltà e offre maggior consapevolezza del valore espresso dal tessuto produttivo nazionale, che si conferma trainante: oltre 19.000 addetti diretti, più altrettanti indiretti, fatto da eccellenze (circa 230 imprese, per lo più Pmi) e aperto al futuro.
“Cultura dell’uso della bici tuttora molto acerba”
“Malgrado permangano molte incertezze geopolitiche ed economiche, insieme alle preoccupazioni per le potenziali conseguenze delle guerre commerciali - ha dichiarato Mariano Roman, presidente Ancma - ci confrontiamo con un contesto nazionale in cui la cultura della bici è ancora molto acerba, così come le infrastrutture e la sicurezza degli utenti. Serve uno scatto dell’intero comparto, che punti a far crescere la domanda e questo non può che passare dal recuperare il nostro fare sistema”.