Domenica 22 Dicembre 2024
ANDREA GIANNI
Economia

Berlusconi, i figli accettano l’eredità. Quote Fininvest blindate per 5 anni

Ok senza beneficio di inventario. A Marina e Pier Silvio il controllo indiretto. "Siamo in totale armonia" .

Berlusconi, i figli accettano l’eredità Quote Fininvest blindate per 5 anni

Milano, 11 settembre 2023 – La firma ad Arcore, nella storica Villa San Martino, chiude la questione dell’eredità di Silvio Berlusconi a tre mesi dalla morte, senza per ora scenari di faide familiari che hanno travolto altri imperi imprenditoriali. Fininvest resta blindata per almeno cinque anni, con Marina e Pier Silvio a tenere le redini. E viene ribadito il messaggio di una "totale armonia" fra gli eredi, che pagheranno proporzionalmente i lasciti a Marta Fascina, Paolo Berlusconi e Marcello Dell’Utri.

I cinque figli dell’ex premier – Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi – hanno accettato infatti pienamente il testamento del padre morto lo scorso 12 giugno, senza beneficio di inventario da parte di alcuno, opzione che avrebbe allungato di molto i tempi dell’esecutività. Marina e Pier Silvio "assumono congiuntamente il controllo indiretto su Fininvest" (il 50% dei dividendi della holding andranno direttamente agli eredi), senza meccanismi di maggioranze qualificate o minoranze di blocco, quindi con tutte le decisioni che possono venir prese con il 51% del quale dispongono.

Nell’intesa è previsto un patto parasociale che recepisce le intese raggiunte, tra le quali una clausola di lock-up, cioè un impegno a non vendere, di 5 anni, in virtù della quale nessuno dei fratelli modificherà le quote possedute nelle proprie holding e conseguentemente in Fininvest. I cinque figli pagheranno inoltre secondo la ripartizione di tutto il patrimonio le cifre previste dai legati lasciati dal padre, pari a 230 milioni complessivi, per Paolo Berlusconi, Marta Fascina e Marcello Dell’Utri. Marina e Pier Silvio contribuiranno quindi per il 26% ciascuno, mentre Barbara, Luigi ed Eleonora per il 16% ciascuno. E su tutte le proprietà vige un regime di comunione per almeno cinque anni.

Il patrimonio che Berlusconi ha lasciato ai figli si può conteggiare in oltre cinque miliardi tra società quotate, grandi investimenti immobiliari, titoli, opere d’arte e liquidità. La parte più consistente in Fininvest, con oltre 2,8 miliardi di capitalizzazione di Borsa delle partecipate, che diventano quasi quattro miliardi considerando anche le quote detenute da Mfe-Mediaset in altri gruppi (Ei Towers e Prosieben). Il patrimonio immobiliare è stimabile in circa 700 milioni, concentrato soprattutto nella holding Dolcedrago, più la liquidità.

L’accettazione piena permette di guardare immediatamente al futuro. Fininvest detiene infatti il 48,6% di Mfe-Mediaset (blindata con circa il 50% dei diritti di voto), il 53,3% di Mondadori e il 30% di Banca Mediolanum, con il gruppo televisivo che conserva anche il 40% di Ei Towers e quasi il 30% della tedesca Prosieben.

Il primo dossier aperto è quello della squadra di calcio del Monza, sulla quale le trattative per la cessione proseguono. Poi c’è la partecipazione in Ei Tower per arrivare a una possibile fusione con Rai Way. Operazioni e progetti di sviluppo resi più agevoli dall’intesa tra gli eredi che, dopo la firma, hanno espresso in una nota la "totale armonia" e la volontà di "onorare la memoria" di Silvio Berlusconi "ispirandosi alla sua immensa generosità".