Domenica 29 Dicembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

Benzina e diesel, incontro Governo-sindacati. Spiragli sullo sciopero

Il governo ha convocato i benzinai a Palazzo Chigi. Congelata la serrata indetta per il 25 e il 26 gennaio. Nuovo summit il 17

Roma, 13 gennaio 2023 - Tornano a salire i prezzi dei carburanti dei maggiori marchi, mentre c'è un lieve calo sulle medie nazionali dei prezzi praticati alla pompa, dopo i ribassi dei giorni scorsi. Stando alla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, questa mattina Q8 e Tamoil hanno aumentato di un centesimo al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio.

Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all'Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico ed elaborati dalla Staffetta, rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 15mila impianti: benzina self service a 1,817 euro/litro (-3 millesimi, compagnie 1,819, pompe bianche 1,813), diesel a 1,871 euro/litro (-3, compagnie 1,872, pompe bianche 1,868). Benzina servito a 1,957 euro/litro (-4, compagnie 1,999, pompe bianche 1,873), diesel a 2,011 euro/litro (-4, compagnie 2,053, pompe bianche 1,926). Gpl servito a 0,787 euro/litro (-1, compagnie 0,798, pompe bianche 0,774), metano servito a 2,257 euro/kg (-33, compagnie 2,306, pompe bianche 2,218), Gnl 2,623 euro/kg (+42, compagnie 2,653 euro/kg, pompe bianche 2,601 euro/kg).

Questi sono i prezzi sulle autostrade: benzina self service 1,904 euro/litro (servito 2,160), gasolio self service 1,953 euro/litro (servito 2,209), Gpl 0,896 euro/litro, metano 2,474 euro/kg, Gnl 2,742 euro/kg.

I rappresentanti dei gestori di carburante prima di entrare a Palazzo Chigi (Ansa)
I rappresentanti dei gestori di carburante prima di entrare a Palazzo Chigi (Ansa)

La giornata con un benzinaio: sfottò dai clienti e auto che vanno via

L'incontro con i sindacati

Intanto è stato congelato per il momento lo sciopero dei benzinai, idetto per il 25 e il 26. La comunicazione è arrivata al termine dell'incontro di questa mattina a Palazzo Chigi tra una delegazione del governo e i rappresentanti dei distributori. "Abbiamo apprezzato il chiarimento avuto con governo che ripristina una verità inequivocabile: i gestori non hanno alcuna responsabilità per l'aumento dei prezzi, né per le eventuali pretese speculazioni di cui si è parlato - hanno comunicato in una nota congiunta Faib, Fegica, Figisc/Anisa -. Per quello che riguarda le organizzazioni dei benzinai, le polemiche finiscono qui. Ora e' il momento di lavorare seriamente per restituire efficienza e piena legalità alla rete". 

Le sigle associative fanno sapere che "già nei prossimi giorni, le organizzazioni dei gestori si rendono disponibili ad affrontare i temi sul tavolo e a individuare strumenti anche normativi utile ad affrontare sia la contingenza che soprattutto la prospettiva. Un percorso che può portare a rivalutare anche lo sciopero proclamato per fine mese, al momento congelato seppure con la riserva per una sua sospensione in funzione dell'esame del testo del decreto una volta emanato".

Il governo, dal canto suo, assicura l'avvio di un confronto con il settore, che inizierà con un tavolo tecnico martedì 17 e prende atto del congelamento dello sciopero e la sospensione del giudizio sul decreto legge in attesa della pubblicazione. 

Ieri il ministro Giorgetti, in Senato, ha ricordato che lo sconto fu adottato dal governo Draghi quando furono superati i 2 euro al litro e si concludeva a novembre. "Condizioni queste di prezzo molto diverse da quelle attuali'', ha sottolineato. ''Proprio in ragione di ciò, il governo ha ritenuto opportuno di dover intervenire con misure normative volte a migliorare la trasparenza dei prezzi e ad evitare speculazioni''. Licia Ronzulli di Forza Italia, invece, in una intervista a Qn, sottolinea che non è stato fatto "nessun passo falso, la nostra priorità erano le bollette". 

Bearzi: "Tagliare le accise sarebbe un'ottima cosa"

Il presidente del sindacato dei benzinai Figisc Anisa Confcommercio, Bruno Bearzi, ha dichiarato alla stampa: "Il governo ha capito di aver sbagliato accusandoci di speculazione per i rincari e per salvare la faccia ha fatto due cose inutili, e forse illegali: ci ha imposto di esporre i prezzi medi nazionali dei carburanti, e questa può essere una violazione delle norme antitrust, e poi ci ha obbligato alla comunicazione quotidiana, anziché settimanale, degli aggiornamenti di prezzo, moltiplicando così il rischio di sanzioni da 1032 euro e di sospensione delle licenze in caso di reiterazione". Per i benzinai "tagliare le accise, in maniera permanente, sarebbe un'ottima cosa. E per recuperare risorse il governo dovrebbe impegnarsi contro l'evasione fiscale nella distribuzione dei carburanti: il 30% dell'erogato è in nero, e questo corrisponde a un mancato introito per le casse dello Stato di 12 o 13 miliardi all'anno. La stessa somma che serve a finanziare il taglio delle accise".