Venerdì 20 Dicembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

Benetton propone la solidarietà fino al 40%, i sindacati fanno muro

La misura riguarderebbe tutti i lavoratori, per sei mesi prorogabili. Cosa aveva scritto a giugno il top manager Claudio Sforza

Benetton propone la solidarietà fino al 40%, no dei sindacati

Ponzano Veneto (Treviso), 3 luglio 2024 – Contratti di solidarietà al gruppo Benetton propone l’applicazione dei contratti di solidarietà a tutti i lavoratori, tranne alcuni comparti, fino al 40% per sei mesi prorogabili, ma le organizzazioni sindacali respingono la possibilità di intesa per un “accordo così penalizzante”. Lo riferiscono le stesse sigle sindacali dopo un incontro avvenuto nel pomeriggio di ieri con i delegati aziendali e le rappresentanze sindacali interne (Rsu).

Le parole di Claudio Sforza

A giugno era stato Claudio Sforza, il manager del dopo Massimo Renon, a parlare di ammortizzatori sociali, dal suo profilo Linkedin. Renon aveva assicurato che non ci sarebbero stati licenziamenti, nonostante le difficoltà. Sforza aveva anche indicato la sua strategia,che comprenderebbe anche  la chiusura di punti vendita che non rendono.

Le precisazioni dei sindacati

La proposta di contratti di solidarietà in Benetton Group non coinvolgerebbe i circa 300 addetti alla produzione, su un totale di 1.300 dipendenti. Lo si apprende da fonti sindacali, in relazione ai contenuti del confronto che si è svolto nel pomeriggio di ieri a Ponzano Veneto (Treviso), tra le segreterie di categoria di Cgil, Cisl e Uil, le Rsu e delegati dell’azienda.

In merito all’applicazione dell’ammortizzatore sociale, viene sottolineato come il numero di 375 unità soggette alla misura, emerso nella riunione, sia da intendere come “lavoratori tempo pieno equivalenti” da ritenere virtualmente in esubero, applicando una solidarietà al 40% a poco meno di mille figure, cioè l’intero organico meno il pacchetto degli operai. Nel quadro conclusivo, che andrà in ogni caso messo a punto nel nuovo confronto tra le parti fissato per il 15 luglio, va anche considerata una quantità di lavoratori che presumibilmente usciranno volontariamente grazie all’incentivo previsto.