Milano, 27 luglio 2023 – Tutto secondo le attese: nella riunione di oggi la Bce ha optato per un nuovo aumento dei tassi di 25 punti base (0,25%). Ora il tasso sui rifinanziamenti principali è al 4,25%, quello sui depositi al 3,75%, e quello sui prestiti marginali al 4,50%. La mossa, tutt’altro che a sorpresa, non ha frenato la corsa delle Borse mentre ha depresso l’euro nei confronti del dollaro. Il Ftse Mib di Milano chiude a +2,13%, sui massimi di giornata e in netto rialzo come gli altri listini europei.
Lagarde
"Le prospettive economiche dell’Eurozona nel breve periodo sono peggiorate”, annuncia la presidente Christine Lagarde in conferenza stampa. E questo a causa della domanda più debole che pesa sulla manifattura, e anche gli investimenti mostrano segni di peggioramento. I servizi restano forti ma si sta perdendo slancio. “Abbiamo deciso il nono rialzo in un anno, lo abbiamo deciso all'unanimità” e per il futuro !i dati e la valutazione ci diranno se e quanto ancora abbiamo terreno da coprire”, spiega Lagarde.
Nel comunicato che ha seguito la riunione dell’Eurotower, la Bce scrive che “l'inflazione continua a scendere ma ci aspettiamo che resti ancora troppo alta per troppo tempo”. E aggiunge: “Le decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi siano a livello sufficientemente restrittivo per tutto il tempo necessario in modo da raggiungere il target di inflazione al 2%”. Il Consiglio “direttivo continuerà a seguire un approccio dipendente dai dati per determinare il livello appropriato dei tassi e la durata della restrizione monetaria”, prosegue la nota. Tradotto: finché i dati sull’inflazione non saranno ‘soddisfacenti’, Francoforte non allargherà le maglie.
“Settembre? Forse pausa dai rialzi, non tagli”
Ma su settembre si apre uno spiraglio: “Siamo dipendenti dai dati e aperti alle decisioni di settembre e oltre, perché questi dati potrebbero variare da un meeting all'altro”, spiega la Lagarde al termine della riunione del Consiglio direttivo. Non si parla ancora di taglio dei tassi, ma non viene esclusa una pausa dai rialzi. “Sulla base dei dati determiniamo se rialziamo o se ci fermiamo. Ma certamente non tagliamo”. A settembre “può esserci un rialzo o una pausa, ma una pausa potrebbe non essere per un periodo esteso, perché dipende dai dati”, dice ancora Lagarde, sottolineando di avere “l'assoluto sostegno del Consiglio direttivo”.
Mutui, cosa cambia
È Facile.it a fornire una prima stima sui riflessi del nuovo aumento dei tassi sui mutui. Rialzo che innesca una risalita della rata di un mutuo tipo del 63% in più rispetto all'inizio dello scorso anno (+286 euro). Facile.it simula l'impatto su un finanziamento a tasso variabile da 126.000 euro con piano di restituzione in 25 anni sottoscritto a gennaio 2022.
Tuttavia, si legge nella nota, c’è un segnale che non va trascurato: negli ultimi giorni l'indice di riferimento per i mutui variabili sta rallentando la sua ascesa e questo potrebbe essere segno di un possibile cambio di rotta nel prossimo futuro. Il picco, secondo i Futures sugli Euribor che rappresentano le aspettative di mercato, potrebbe arrivare a dicembre 2023, ma già dall'inizio dell'ultimo trimestre i mutuatari potrebbero vedere le rate stabilizzarsi e, a partire dall'inizio del prossimo anno, calare.