Roma, 13 dicembre 2024 – I mercati hanno accolto con favore il taglio di 25 punti base del costo del denaro da parte della Bce. Ma non così l’industria che continua a pagare tre volte più del 2021 per finanziarsi.
Federico Visentin, presidente di Federmeccanica (un comparto che vale l’8% del Pil nazionale), questa misura è sufficiente?
“Certamente no. Lo ripetiamo da tempo: l’attuale situazione non è ovviamente solo legata ai tassi di interessi. È però un momento di congiuntura negativa in cui dovremmo riuscire a rilanciare almeno gli investimenti, in cui le imprese sanno che se ci sono le condizioni giuste si deve poter investire, magari in efficientamento, in tecnologie da sperimentare. È il momento in cui si fanno sforzi per prepararsi a rilanciare”.
E quindi le imprese sono rimaste deluse?
“Gli annunci non bastano, servono soluzioni più evidenti. Abbiamo bisogno di generare più ottimismo, al di là dei numeri freddi che fanno calcolare la possibilità di investire. Abbiamo bisogno di un segno chiaro, forte, di supporto”.
Serviva un taglio di 50 punti base per sostenere più marcatamente le imprese?
“Certo. Questo centellinare continua a confermarci che si perseguono equilibri di tipo finanziario e non si pensa all’impresa. Queste scelte vengono prese da chi forse non conosce il mondo dell’economia reale, quello che rappresentiamo noi nell’industria. Prevale solo l’attenzione agli equilibri finanziari”.
Insomma, da Francoforte solo un aiutino?
“Tagliare 25 punti base è una di quelle cose che non fa effetto sull’economia reale. Manca l’effetto ottimismo. Se la Bce taglia 25 punti ora e tra un mese altri 25 non ottiene l’effetto che farebbe se avesse tagliato di colpo 50 punti. Gli imprenditori sono razionali, ma hanno anche un cuore che vuole essere lanciato oltre l’ostacolo. Ci serve l’effetto annuncio”.
Ma l’inflazione non preoccupa più?
“Pensiamo di contenerla con i tassi? Non ci vengano a raccontare che è un tema inflazionistico, quando sappiamo benissimo che l’inflazione è generata da altri fattori, non quelli derivati da una crescita eccessiva che non abbiamo neppure alle spalle. In Europa c’è una guerra, non ce lo ricordiamo? E non parliamo dei dazi, come quelli sulle auto elettriche cinesi con Pechino che reagisce bloccando le importazioni di batterie”.
Anche la presidente della Bce, Christine Lagarde, ha avvisato che le previsioni di crescita sono al ribasso in tutta l’Eurozona.
“Vero, ma c’è una cosa che sta mancando clamorosamente all’appello. Che ne è stato del piano Draghi, dove viene sollecitata la necessità di un impegno straordinario di finanza per rilanciare l’Europa? I tempi di una riflessione sul documento mi pare che siano anche scaduti, per cui dobbiamo cominciare a pensare che lo vogliono ignorare? È molto preoccupante. Draghi ha messo nero su bianco quello che serve per fare generare l’economia, ma io non vedo nessunissima reazione, neanche un dibattito contrario, c’è apatia. Che è anche peggio”.
L’indagine congiunturale di Federmeccanica restituisce un quadro preoccupante: la metalmeccanica va peggio del resto dell’industria. Che succede?
“Tra luglio e settembre la produzione nel settore metalmeccanico/meccatronico è calata del 3,9% rispetto allo stesso periodo del 2023. La Germania nel 2024 cala del 7,6%, la Francia del 3,8%, la Spagna va meglio. Il terzo trimestre ha visto un peggioramento ulteriore: il trend continua e il quarto trimestre sarà ulteriormente in peggioramento. Poi è salita al 13% la percentuale di imprese che considera pessima o cattiva la liquidità aziendale: era il 7 % l’anno scorso. Per difendere la liquidità si ricorrere al sistema bancario e così torniamo da capo, ai tassi di interesse che continuano a stare troppo alti quando quasi la metà delle imprese non prevede di fare investimenti: un dato gravissimo”
S&P in un report di qualche giorno fa sulla Bce sosteneva che il nuovo pericolo è la “crisi di fiducia”. È d’accordo?
“Stiamo parlando di questa cosa. La mappa delle aziende che cominciano ad avere difficoltà si allarga e non sono le solite note. La mancanza di fiducia è pericolosissima”.