Lunedì 10 Febbraio 2025
ANDREA ROPA
Economia

Banco Bpm brinda ai conti record. L’utile sale del 94% a 943 milioni

Target 2023 oltre quota 1,2 miliardi. A riserva la tassa sugli extraprofitti. Nuovo piano industriale il 12 dicembre

Banco Bpm brinda ai conti record. L’utile sale del 94% a 943 milioni

Banco Bpm chiude il terzo trimestre con numeri record e prevede utili oltre quota 1,2 miliardi alla fine del 2023. Meglio delle previsioni, prologo ideale al nuovo piano industriale che verrà presentato il 12 dicembre e aggiornerà al rialzo i target di redditività e di remunerazione degli azionisti. Nei primi nove mesi dell’anno il gruppo guidato dall’ad Giuseppe Castagna ha messo a segno un utile netto di 943,4 milioni, in aumento del 94% rispetto ai 487,4 milioni dell’identico periodo del 2022. Nel solo terzo trimestre dell’esericizio, l’utile netto si è attestato a 319 milioni (rispetto ai 285 milioni stimati dal consensus) e include oneri sistemici per 69,6 milioni non presenti nel secondo trimestre. Pertanto, su basi omogenee, il risultato netto è cresciuto dell’8,2% a 388,6 milioni.

Si tratta di "un insieme di risultati molto solidi e forti, sia in termini reddituali che patrimoniali", che "ci ha portato a superare la nostra guidance", ha commentato Castagna. Il 2023 si chiuderà con un risultato netto di oltre 1,2 miliardi, con un utile per azione superiore a 0,8 euro, che diventeranno circa 0,9 euro nel 2024. Sul fronte patrimoniale, il Cet1 ratio è salito nel corso dell‘anno dal 12,8% al 14,9%, beneficiando anche di 60 punti base derivanti dall‘ammissione al ‘Danish compromise’, il principio contabile che allevia l‘assorbimento di patrimonio per le banche che detengono assicurazioni. Il driver principale dei risultati è stato ancora una volta il margine di interesse, salito del 52,3% a 2,42 miliardi.

Per quanto riguarda la strategia di gestione dei crediti deteriorati, il gruppo Banco Bpm ha accelerato il processo di derisking attraverso l’incremento degli obiettivi di cessione di Npl previsti nel piano, con un aumento da 700 a 900 milioni, di cui circa 500 milioni di cessioni già realizzate nei primi 9 mesi di quest’anno. Al 30 settembre scorso, l’incidenza dei crediti deteriorati sul totale dei crediti lordi si è ridotta al 3,2% dal 3,9% del 2022.

Confermando il trend che sta emergendo nel sistema bancario italiano, anche Banco Bpm, dopo Unicredit e Intesa, ha annunciato che non pagherà la tassa sugli extraprofitti (151 milioni), avvalendosi della facoltà concessa dalla legge di destinare una cifra pari a 2,5 volte l‘ammontare dell‘imposta (378 milioni) a riserva. Una scelta adottata ieri anche dalla Popolare di Sondrio e da Mcc e che oggi dovrebbero abbracciare anche Mps e Bper.

"Il solido track record di quest‘anno, insieme alla generazione di capitale" consolidano la fiducia di Banco Bpm nella capacità di offrire "una crescente remunerazione degli azionisti", ha promesso Castagna, che ha incassato anche il giudizio a ‘investment grade’ (BBB- con outlook positivo) di S&P Global. Sulla base di queste premesse, il mercato – che scambia il titolo ai massimi storici (-0,8% a 4,86 euro ieri a Piazza Affari) – si aspetta l‘ennesimo ritocco.