Roma, 6 maggio 2023 – Troppo grandi per fallire? Forse, ma mai (o quasi mai) troppo grandi per precipitare in Borsa e fare tremare l'economia e la politica a stelle e strisce. Parliamo, come avrete capito, di banche statunitensi in difficoltà e, nella fattispecie, di un istituto di rilievo regionale come la losangelina PacWest Bancorp, l'ultimo esempio in ordine di tempo di un domino di crolli a Wall Street iniziato, qualche mese fa, con la vicenda emblematica della Silicon Valley Bank (dichiarata fallita il 10 marzo scorso). E proseguito, con la California come epicentro e l'intera fascia meridionale del Paese come area di incubazione, con il recentissimo fallimento di First Republic Bank (rilevata all'asta da JP Morgan) e con i drammatici rossi dei titoli di Western Alliance Bancorp, Zions Bancorp e Truist Financial Corp.
Il caso PacWest
Ma veniamo al caso d'attualità, ossia quello di una PacWest che in sede di contrattazione, due giorni fa, ha chiuso sottoterra. Con un -44% che ha messo la pietra tombale su un bimestre, iniziato a marzo, da -85% a Wall Street. E il direttivo della banca, in bilico tra l'ostentazione di sicurezza e l'invocazione di un aiuto, ha subito comunicato alla stampa la volontà di vagliare “una serie di opzioni strategiche”. Tra le quali figurerebbe, sostengono molti analisti, l'apertura alla vendita di un istituto titolare di circa 70 filiali (per la stragrande maggioranza in California), il cui valore di mercaato, allo stato attuale, si aggirerebbe intorno ai 770 milioni di dollari.
E, forse anche perché lo sguardo della FED all'indirizzo del prestatore con sede nella Città degli Angeli si sta facendo sempre più torvo, dopo le rassicurazioni sulle strategie future sono arrivate anche quelle sulla tenuta a breve termine di PacWest. In particolare riguardo a una stabilizzazione dei depositi (cresciuti di 2 miliardi nell'ultimo mese, fino a quota 28, dopo il -5 miliardi del primo trimestre dell'anno) dopo i frenetici prelievi di marzo che avevano messo a rischio la solidità della banca.
Ma fallire davvero, stante che al momento la situazione pare molto seria ma non ancora disperata, sarebbe il dramma peggiore? O, nei fatti, sarebbero peggiori i sacrifici da affrontare in caso di vendita senza fallimento? Perché il caso di First Republic Bank insegna come il fallimento e successivo salvataggio tramite (in quel caso con l'entrata nel gruppo JP Morgan) abbia ad esempio messo la ex proprietà nelle condizioni di godere di diverse agevolazioni in tema di risarcimento delle perdite sui prestiti. Senza contare ri-finanziamenti che giungeranno tramite la Federal Deposit Insurance Corporation, organizzatrice dell'asta.
Sia come sia, la vendita di PacWest è certamente un'opzione al vaglio. Ma, anche per quanto detto sopra, non sarà una passeggiata. Poiché se già per chi dovrebbe cedere il fallimento potrebbe non essere una tragedia, per chi dovrebbe comprare il fallimento sarebbe certamente l'occasione per strappare condizioni migliori.