Venerdì 27 Settembre 2024

Banche, nuove regole e qualche stretta

Nuove regole europee per le banche: aumentare resilienza, vigilanza e sostenibilità. Reazioni positive ma timori per requisiti patrimoniali.

Banche, nuove regole e qualche stretta

Banche, nuove regole e qualche stretta

Aumentare la resilienza delle banche, rafforzarne la vigilanza e rafforzare la gestione del rischio e rendere inoltre il settore bancario più sostenibile e maggiormente in grado di affrontare le transizioni verde e digitale. Oltre a implementare gli standard di Basilea III, le nuove regole pubblicate ieri nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea (il Regolamento Crr 3 che modifica i requisiti per il rischio di credito e la Direttiva Crd 6) intervengono sulle attività del mondo bancario.

Le nuove norme entreranno in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale Ue e gli Stati membri avranno 18 mesi per recepire la direttiva mentre il regolamento si applicherà nella sua interezza dal primo gennaio 2025. Le nuove regole sono "un piccolo passo in avanti positivo per il nostro sistema e agevolano i sistemi di credito all’economia", ha commentato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

Reazioni tutto sommato positive da parte del sistema bancario italiano che teme, comunque, un appesantimento nei requisiti patrimoniali delle banche. In una nota diffusa ieri, il presidente dell’Abi Antonio Patuelli e il vicedirettore generale vicario Gianfranco Torriero rilevano l’accoglimento di numerose istanze dell’Associazione come la conferma di misure positive già vigenti che non sono state modificate, quali la ponderazione più favorevole per prestiti garantiti da cessione del quinto dello stipendio o della pensione. "Positive sono altresì – si legge nella nota – le proroghe di misure già in vigore", quali l’estensione della facilitazione per le vendite di crediti deteriorati su larga scala e l’estensione del "filtro prudenziale" sui titoli di Stato", così come la ponderazione a zero per le quote della Banca d’Italia detenute dalle banche; l’utilizzabilità dei terreni agricoli come garanzia dei finanziamenti; il mantenimento della possibilità di effettuare la valutazione di adeguatezza e appropriatezza dei componenti dei consigli di amministrazione successivamente alla nomina.

Nello stesso tempo, sottolineano Patuelli e Torriero, "il recepimento delle regole di Basilea determina anche alcuni appesantimenti nei requisiti patrimoniali delle banche, quali la restrizione nell’utilizzo dei modelli interni e la nuova metodologia di gestione dei rischi operativi".

Giorgio Costa