Mercoledì 16 Ottobre 2024
BRUNO ANTONIO MIRANTE
Economia

Soldi dalle banche nella manovra 2025: anticipi o tasse extra?

Tra le coperture alla finanziaria ci sono contributi del settore bancario e assicurativo per un valore di 3,5 miliardi. Di che tipo di risorse si tratta? Tajani assicura: “Nessuna tassazione aggiuntiva”. Ipotesi rinuncia temporanea a crediti d’imposta

Roma, 16 ottobre 2024 – Un contributo sotto forma di anticipo di alcune imposte dovute oppure una vera propria tassa sugli extraprofitti che negli anni scorsi sono scaturiti dall'innalzamento dei tassi di interesse? Mentre si attendere di comprendere in quale forma si è sostanziato il contributo di banche e assicurazioni, nelle scorse ore il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla manovra: la legge di bilancio sarà pari a circa 30 miliardi di euro nel 2025, più 35 miliardi nel 2026 e oltre 40 miliardi nel 2027. Per finanziare parte delle misure previste, è atteso appunto un contributo da parte degli istituti bancari più grandi e anche dalle assicurazioni. Si parla di 3,5 miliardi di euro. A confermarlo è stato il ministero dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti dopo il Consiglio dei ministri di martedì 15 ottobre: "Tra le altre coperture rilevanti, ci sono contributi del settore bancario e assicurativo".

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Contributo da banche e assicurazioni per la copertura della manovra finanziaria

I ‘sacrifici’ delle banche

Giorgetti ha parlato di sacrifici in particolare per le banche. "I sacrifici - ha dichiarato - li fanno le banche, le assicurazioni e le strutture dei ministeri, chiamate a un importante contributo in termini di taglio". Si tratta di una riduzione media del 5% delle spese correnti delle amministrazioni dello Stato. Mentre per le banche, in realtà, si tratterebbe soltanto di una rinuncia temporanea ai crediti d'imposta, che potranno essere recuperati in futuro dagli istituti di credito. Sui contributi all'economia che il governo ha chiesto alle banche si è espresso anche il vicepremier Antonio Tajani. "Non ci sarà nessuna tassa, gli extraprofitti non esistono, è un concetto demagogico, che piace ai regimi dittatoriali, può piacere a Maduro o all'Unione sovietica - ha detto Tajani -. Ci sarà un accordo con gli istituti di credito per trovare una soluzione che permetta di avere liquidità allo Stato, ma non è una tassa ma il frutto di un accordo, una cosa concordata, come abbiamo sempre sollecitato e preteso noi di Forza Italia, che fa il bene della nostra economia, fa entrare soldi nel bilancio, ma non spaventa i mercati e non crea problemi alle piccole banche, alle banche di credito cooperativo e alle banche popolari. È un'operazione fatta con il buon senso", ha concluso il vicepremier di Forza Italia.

Meloni: “Abbiamo avuto più coraggio della sinistra”

Sul tema è intervenuta anche la premier Meloni, alla Camera, in sede di replica nel dibattito sulle comunicazioni in vista del Consiglio europeo, in risposta al leader di Sinistra italiana Nicola Fratoianni. "Al collega Fratoianni, che parlava di banche ed extraprofitti, dico che vedremo con la legge di bilancio. Potrebbe scoprire che questo governo ha avuto più coraggio di quello che ha avuto la sinistra quando era al governo", ha detto Meloni.