Terzo polo bancario in vista. Così Mps vola in Borsa (il titolo ha chiuso ieri a 6,16 euro in crescita dell’11,6%) dopo l’acquisto da parte di Banco Bpm (che beneficia anch’esso dell’operazione a quota 6,97 euro in salita del 3,05%) del 5% del Monte dei Paschi di Siena; Banco Bpm, poi, salirà al 9% in Mps dopo l’opa su Anima che apre la strada a una possibile fusione con la banca senese, anche se il processo non è scontato e i tempi non saranno brevi.
Il Tesoro blinda così "l’italianità" del Monte di Paschi e delinea una strada che, se sarà percorsa, darà vita ad un terzo grande polo bancario e del risparmio italiano, attraverso l’integrazione tra il Banco Bpm, Anima e una Mps risanata dall’amministratore delegato Luigi Lovaglio. La cessione del 15% di Siena a un partner industriale – il polo Banco Bpm-Anima che avrà il 9% seguito da due solidi soci imprenditoriali come il gruppo Caltagirone e la Delfin della famiglia Del Vecchio, ciascuna con il 3,5%, è stata festeggiata dalla Borsa, dove le tre società hanno superato i 20 miliardi di capitalizzazione aggregata. Anche per lo Stato il bottino è ricco visto che incamera 1,1 miliardi e il saldo dei tre collocamenti effettuati sale a 2,7 miliardi mentre in portafoglio resta ancora una quota dell’11,7% che in Borsa vale circa 800 milioni. Festeggia anche il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, autore, con il capo del dipartimento Economia del Tesoro, Marcello Sala, di "un’operazione di politica bancaria e finanziaria italiana volta a rafforzare l’azionariato di un player importante nel mercato del credito in modo serio e riservato". Quattro piccioni con una fava: soci italiani stabili, prospettiva industriale, chiusura dei conti con l’Europa e una bella plusvalenze. E anche gli analisti sono positivi sulla nascita del terzo polo. "Non escludiamo del tutto l’acquisizione di Mps da parte di Banco Bpm tra un anno", affermano gli analisti di Jp Morgan, in una nota ai clienti, secondo quanto riferisce Bloomberg. Per Mediobanca la mossa scatenerà "speculazioni di M&A relative a un’acquisizione totale di Mps" dal momento che "i vantaggi di avere Mps come distributore sono chiaramente presenti ma probabilmente marginali, nel contesto della quota del 9%" mentre una fusione tra le due banche "sarebbe accrescitiva per l’utile per azione" di Banco Bpm. Per non dire che, secondo Mediobanca, "l’obiettivo finale del governo per Mps sia l’M&A e gli altri azionisti non si opporrebbero a questo scenario". Una volta conclusa l’opa su Anima il Banco, afferma Intermonte, avrà "accesso alle oltre 1.300 filiali di Mps per poter distribuire prodotti assicurativi e di Anima" mentre "in futuro, non possiamo escludere che le due banche possano convergere verso un consolidamento".