Roma, 8 ottobre 2024 – E' ormai diventato facile e comodo inviare bonifici, pagamenti, pagare bollette col Rid, consultare le spese sostenute con le proprie carte, grazie all'enorme crescita dell'home banking e alle app sempre più in grado di soddisfare le esigenze dei clienti. C'è però un altro lato della medaglia, l'inevitabile impoverimento del numero di filiali fisiche degli istituti di credito.
I dati dell'Osservatorio First Cisl
Nei primi sei mesi del 2024 le banche italiane hanno chiuso altri 163 sportelli. È quanto emerge dall’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria di First Cisl, che elabora i dati resi disponibili al 30 giugno 2024 da Banca d’Italia e Istat. Confrontando i numeri con quelli dell’ultimo trimestre del 2023 si delinea un andamento non omogeneo tra le diverse aree del Paese. Le regioni più colpite sono Molise (-1,3%), Veneto (-1,2%), Friuli Venezia Giulia e Lazio (-1%), Campania e Toscana (-0,8%). La desertificazione bancaria rappresenta un problema soprattutto per le fasce anziane della popolazione, penalizzate dal minor livello di competenze digitali (tra i 65 e i 74 anni solo il 29,2% utilizza l’internet banking). Ma anche nelle altre fasce d'età, l'uso dei servizi di home banking è ancora molto lontano dalla media europea, con gli italiani che in uno studio risultano quart'ultimi, davanti solo a Grecia, Bulgaria e Romania, e ben lontani da Paesi quali Svezia, Danimarca e Finlandia, dove oltre il 90% della popolazione utilizza abitualmente i servizi digitali offerti dagli istituti di credito.
Fuga dai comuni
Nei primi sei mesi dell’anno altri 14 comuni sono rimasti privi di filiali sul loro territorio. Si vanno ad aggiungere ai 3.282 abbandonati negli scorsi anni, pari al 41,5% del totale, con una forte accelerazione a partire dal 2015. Un quarto del territorio nazionale, con una superficie complessiva pari a quella di Lombardia, Veneto e Piemonte, è rimasto privo di sportelli. Aumenta anche il numero delle persone che ha perso o rischia di perdere l’accesso ai servizi bancari: sono circa 10 milioni e 500mila. Di questi, oltre 4 milioni (4 milioni e 403mila, + 0,7% rispetto alla fine del 2023) vivono in comuni totalmente “desertificati”; più di 6 milioni (6 milioni e 73mila, + 0,7%) risiedono in Comuni in via di desertificazione, quelli con un solo sportello. Nell’arco di un anno, da giugno 2023, l’aumento è di circa 204mila persone. Risulta in crescita, inoltre, il numero delle imprese che hanno la propria sede in comuni desertificati: sono 1.960 in più rispetto a dicembre (da 264.512 a 266.472).
La mappa delle province
L’Osservatorio sulla desertificazione bancaria della Fondazione Fiba ha elaborato un indicatore di desertificazione provinciale, che assegna ad ogni provincia italiana un punteggio sulla base della percentuale, calcolata sui rispettivi totali, del numero di comuni senza sportello o con uno sportello, della popolazione residente, delle imprese con sede legale in detti comuni e della relativa superficie. La graduatoria che emerge vede a giugno 2024 tra le province meno desertificate quelle di Barletta-Andria-Trani, Brindisi, Grosseto, Ragusa, Ravenna, Reggio Emilia e Pisa. Le grandi città si collocano in posizioni più arretrate: Milano è 24°, Roma 41°, Napoli 50°. Sugli ultimi gradini della classifica troviamo Vibo Valentia e Isernia.