Giovedì 9 Gennaio 2025
ANDREA ROPA
Economia

Banca Ifis mette illimity nel mirino. Scatta l’Opas da 298 milioni

L’istituto controllato dalla famiglia Fürstenberg offre 3,55 euro per azione e punta al 100% del capitale

Il presidente di Banca Ifis Ernesto Fürstenberg Fassio (a sinistra) e l’ad Frederik Geertman

Il presidente di Banca Ifis Ernesto Fürstenberg Fassio (a sinistra) e l’ad Frederik Geertman

Il risiko s’infiamma. Ad accendere la miccia è la mossa di Banca Ifis, che ieri ha messo sul piatto 298 milioni per il 100% di illimity Bank, la creatura di Corrado Passera quotata a Piazza Affari dal marzo 2019. L’istituto controllato dalla famiglia Fürstenberg ha scelto l’offerta pubblica di acquisto e di scambio (Opas), che prevede un pagamento misto in contanti e azioni, per acquisire l’intero capitale di illimity Bank, ai cui soci riconoscerà 3,55 euro per azione, che comprendono un corrispettivo di 1,414 euro in denaro più un’azione di nuova emissione ogni 10 titoli conferiti. Il percorso si concluderà prevedibilmente nell’ultimo trimestre dell’anno, con la fusione per incorporazione di illimity Bank in Banca Ifis.

Con questa operazione, che secondo fonti vicine al dossier è "amichevole e non concordata", il capitale di Banca Ifis si aprirà ai soci di illimity Bank. I principali sono Banca Sella Holding al 10%, la Fidim della famiglia Rovatti al 9,74%, il fondo Atlas Merchant Capital al 7,74%, la Fermon Investment di Andrea Pignataro al 7,25%, il fondo Tensile Capital al 7,01% e il fondatore Corrado Passera poco oltre il 4%. A loro viene data l’opportunità di scambiare azioni che nel corso del 2024 hanno subito un calo di oltre il 67% e del 55% dalla quotazione nel 2019, con titoli che nel 2024 sono saliti di quasi il 35%. Ieri, sulla scia dell’Opas, illimity ha guadagnato il 10,63% a 3,75 euro, segno che il mercato si attende un rilancio da parte di Ifis, che ha guadagnato a sua volta il 2,43% a 21,88 euro.

La nuova puntata del risiko arriva dopo l’Opa lanciata da Banco Bpm per rilevare il 100% di Anima e poi l’Ops di Unicredit sullo stesso Banco Bpm, mentre contemporaneamente piazza Gae Aulenti resta impegnata nella partita tedesca per la conquista di Commerzbank. Sullo sfondo, il destino di Montepaschi e la volontà anche politica di costituire un terzo polo bancario in Italia. Intanto continua l’offensiva legale di Banco Bpm contro l’offerta di Unicredit. Dopo essersi rivolto alla Consob – a cui ha chiesto di fermare un’Ops giudicata finanziariamente incongrua e strumentale al solo obiettivo di arrestare la crescita del Banco – prima di Natale l’istituto guidato da Giuseppe Castagna ha presentato un esposto all’Antitrust in cui qualifica l’offerta di Unicredit come una "killer acquisition", cioè un’operazione finalizzata a eliminare un rivale scomodo e a ingessarne l’operatività in una fase di forte dinamismo, con effetti nocivi sulla concorrenza.

Peraltro, il mercato continua a scommettere su un rilancio. Jp Morgan stima che Unicredit possa permettersi di pagare le azioni di Banco Bpm 4 miliardi cash in più rispetto all’Ops, senza pregiudicare il mantenimento di un Cet1 superiore al 13% e di un buffer di capitale da destinare a Commerzbank.