"L’imprenditore che porta l’arte e la cultura all’interno del proprio ecosistema d’impresa ne trae vantaggio, non solo perché la bellezza fa bene all’animo, ma anche perché essa genera benessere psico-fisico ed economico. In poche parole, le imprese che investono al loro interno in arte e cultura performano molto più dei loro competitor". Così il presidente di Banca Ifis, Ernesto Fürstenberg Fassio, ieri alla presentazione a Mestre della quinta edizione del rapporto “Economia della bellezza“, con cui sono state indagate le attitudini nel senso della promozione di arte e cultura di centinaia di realtà imprenditoriali.
Quelle che investono in questa direzione, si legge nello studio, sono 732 in 18 regioni, si trovano prevalentemente in Lombardia (227), Veneto (123) ed Emilia Romagna (112), e fra queste ci sono 16 gruppi bancari. Complessivamente, realizzano ricavi per 192 miliardi di euro e registrano una produttività superiore di 1,4 volte alla media, con un moltiplicatore che sale a tre per le banche. Per quanto riguarda la dimensione, 8 su 10 registrano un fatturato inferiore ai 250 milioni e sono distribuite su più settori produttivi, con moda, meccanica e agroalimentare ai primi posti. Il 52% costruisce relazioni solide con territori e comunità, il 23% comunica con i propri stakeholder esterni, il 12% usa arte e cultura come strumenti di innovazione e di stimolo creativo e il 12% si è concentrato sul coinvolgimento dei dipendenti.
Secondo i dati di “Economia della Bellezza 2024“, inoltre, l’incremento della produttività dei gruppi bancari con progetti su arte e cultura è pari al 27% nel periodo 2018-2022. Dal canto suo, Banca Ifis lo scorso anno ha dato vita al “Parco Internazionale di Scultura“, un progetto che, all’interno dei 22 ettari di giardino di Villa Fürstenberg a Mestre, ospita 24 opere di 14 maestri della scultura contemporanea, italiani e internazionali. Il Parco è aperto gratuitamente al pubblico, che può prenotare la visita con la app "Ifis Art".
Red. Eco.