Venerdì 9 Agosto 2024
LUCA RAVAGLIA
Economia

Lo sciopero degli ombrelloni chiusi è davvero riuscito? Dati contrastanti

Dalla Romagna fino alla Sicilia, adesione alta fra le sigle (non tutte) che hanno indetto la protesta. Singolari iniziative in Puglia e il caso di Cesenatico

Roma, 9 agosto 2024 – Stessa spiaggia, stesso mare, ma magari per due ore niente ombrelloni. Dalle 7.30 alle 9.30 di oggi, lungo gli arenili di tutto lo Stivale è stato organizzato uno sciopero ‘gentile’ attraverso il quale i gestori degli stabilimenti intendevano sollecitare il Governo a dare risposte alla questione delle concessioni balneari, una partita aperta da anni con l’Unione Europea e che, oltre a durare da troppo tempo, non sta dando alcuna certezza sul futuro lavorativo di un’intera categoria.

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RAVAGLIA 09/08/24 CESENA SCIOPERO DEI BAGNINI DI CESENATICO - CONCESSIONI BALNEARI - OMBRELLONI CHIUSI PROTESTA

I dati

Gli organizzatori, Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti su tutti, hanno cantato vittoria già a metà mattina, indicando percentuali di adesione altissime, con punte attestatesi tra il 90 e il 100%, dalla Liguria alla Puglia. E’ però giusto rilevare che non tutte le sigle hanno aderito: Assobalneari e La Base Balneare con Donnedamare per esempio hanno deciso di svolgere la loro regolare attività senza limitazioni. Ne è risultato dunque un quadro piuttosto eterogeneo, anche se l’impatto rivendicato da chi ha voluto questa protesta è stato – se non altro dal punto di vista visivo – decisamente raggiunto. In effetti, sempre secondo le proiezioni degli organizzatori il dato totale è rappresentato da un’adesione alla protesta pari all’80%. Andando a guardare i singoli territori, però i numeri sono piuttosto ‘volatili’: nelle Marche si scende al 50%, per arrivare al 25% complessivo in Versilia (ma al lido di Camaiore avrebbero aderito tutti). Poi c’è la Romagna, dove si andati a ritmi alterni, con numeri molto alti nel ravennate, il 100% toccato a Cesenatico e un quadro decisamente più soft nell’area riminese, dove piuttosto che protestare di buon mattino, si è preferito alzare i calici al cielo a mezzogiorno per un brindisi collettivo a un futuro migliore. Per tutti.

L’orario

Ai più non è sfuggita l’inconsueta fascia scelta per la protesta: dalle 7.30 alle 9.30 di mattina le spiagge sono decisamente poco frequentate e dunque l’impatto sui vacanzieri è stato minimo. Anche perché in effetti l’obiettivo non era creare disagi ai chi tenta di godersi le ferie a ridosso di Ferragosto, quanto piuttosto di mostrare al Governo il vasto impatto che la decisione sul tema può portare. Sul tavolo c’è il futuro di decine di migliaia di persone.

Le ripercussioni

In linea di massima chi questa mattina è andato in spiaggia di buon’ora ha trovato tutto l’occorrente per divertirsi: altro che grandi città paralizzate durante gli scioperi dei trasporti, al mare, l’aria che si respira è tutta un’altra cosa. In effetti gli stabilimenti erano regolarmente aperti e se anche gli ombrelloni sono rimasti chiusi per due ore, gli avventori hanno avuto la possibilità di usufruire di tutti gli altri servizi disponibili, compresi i lettini, regolarmente ai loro posti. E non basta: volendo citare lo spirito pugliese, dal Gargano al Salento, i gestori dei bagni hanno compensato il (limitato) disagio, offrendo caffè, paste e pane con pomodorini.

Quasi una festa, insomma. Che i turisti hanno accolto con generalizzati sorrisi, mostrando solidarietà e aspettando pazientemente di poter mettere mano agli ombrelloni. Fermo restando il fatto che il sole delle 8 e delle 9, in larghissime parti d’Italia, non scotta, accarezza.

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Il caso di Cesenatico

La linea ‘morbida’ è stata dunque una costante: c’è stato chi ha concesso il via libera con qualche minuto di anticipo e chi ha chiuso un occhio davanti alle operazioni indipendenti dei bagnati che a un certo punto hanno deciso che l’ombrellone si doveva aprire. Segnalati infine, ma paiono davvero pochissimi, i turisti che hanno puntato i piedi. Come una donna in una frazione di Cesenatico: “Non ha voluto sentire ragioni – hanno commentato scrollando le spalle i gestori –, ha imposto che le aprissimo l’ombrellone. Erano le 9.15, lo abbiamo fatto col sorriso e con piacere. Non abbiamo voluto creare problemi a nessuno”. La Romagna si conferma patria dell’ospitalità anche durante gli scioperi.

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Il futuro

Gli organizzatori si sono detti soddisfatti del risultato raggiunto . “A fronte delle indiscrezioni che danno per gli inizi di settembre un provvedimento da parte del Governo – hanno precisato i presidenti nazionali di Sib e Fiba Antonio Capacchione e Maurizio Rustignoli – abbiamo deciso di annullare le altre due date previste: 19 e 29 agosto”. I due sindacati restano comunque “assolutamente decisi a difendere le nostre aziende e il nostro lavoro, a tutti i costi. I tempi di attendere sono finiti, così come la nostra pazienza”.