Domenica 24 Novembre 2024
COSIMO ROSSI
Economia

Pensioni 2024, Bagnai (Lega): "Superata la legge Fornero. Più flessibilità in uscita"

Il deputato del Carroccio: per noi Quota 41 resta un obiettivo di legislatura "Mes e Patto di stabilità? Attenti a misure che minano l’interesse del Paese".

Alberto Bagnai (Lega) è nato 60 anni fa

Alberto Bagnai (Lega) è nato 60 anni fa

Roma, 11 novembre 2023 – Onorevole Alberto Bagnai, economista della Lega, a scapito dei propositi di governo sulle pensioni, il governo si accinge già a modificare la manovra...

"Questo è già stato acquisito anche nel metodo. Probabilmente ci sarà un emendamento del governo su aspetti che meritavano attenzione come ammesso e promesso".

A cominciare dai medici?

"Il sottosegretario al Lavoro Durigon ha già chiarito che ci sarà un emendamento. Rispetto a un intervento che aveva finalità condivisibili, incentivare uscite anticipate del personale medico era un risultato che non si voleva perseguire e sul quale si interverrà. Ci tengo a far presente che il comparto sanità riceve un finanziamento importante da parte del governo, che non vuol penalizzare il settore".

Ritiene che ciò possa scongiurare lo sciopero del 5 dicembre?

"Mi sembra che da parte del governo si sia manifestata tutta la volontà di dialogo. Non sono poi in condizione di mettermi nella testa della controparte e suggerire alcunché. Rispettiamo la libertà di manifestare delle parti sociali. Alla fine la via del dialogo è sempre la più proficua".

Sempre in tema di pensioni, le finestre di uscita da Quota 103 son considerate più restrittive della legge Fornero...

"L’ho sentito dire. Ma il dato di fatto è che comunque nei prossimi anni andranno in pensione più persone rispetto alla riforma Fornero. E vorrei anche far chiarezza sul fatto che chiaramente questa non è la finanziaria che realizza la riforma del sistema previdenziale che vorremmo. Ma lo è altrettanto che Quota 41 resta un obiettivo di legislatura. E questa manovra non ci allontana, ma ci avvicina all’obiettivo, in quanto aumenta la flessibilità in uscita".

Ci sarebbe anche Opzione donna che sale a 61 anni. Visto però che lei si è sempre occupato criticamente di Europa, l’Italia sta entrando in attrito sul Patto di stabilità?

"Non è che i due temi siano disgiunti. Intervenire sulle pensioni risponde all’esigenza di mantenere un equilibrio di bilancio e rispetto delle regole europee. Devo dire che al riguardo trovo razionali e coerenti le posizioni espresse dal Parlamento e dal ministro Giorgetti. Se si vuole fare una riforma di struttura deve portare qualcosa all’interesse del Paese. Altrimenti le vecchie regole erano buone nella misura in cui si potevano disattendere quando facevano troppi danni".

Quindi rimane sul tavolo anche un negoziato tra Patto e ratifica del Mes da parte italiana?

"Non vedo questo nesso. Il Mes è un’istituzione intergovernativa con uno status giuridico diverso, tanto che alcuni Paesi hanno scelto di non aderire. Dal mio punto di vista si tratta di due riforme pregiudizievoli dell’interesse del Paese. Se si realizza un negoziato non si può farsi dare una cosa che ci danneggia se non si accetta un’altra cosa che ci danneggia a sua volta".