Milano, 27 gennaio 2025 – I titoli di Monte dei Paschi di Siena e Mediobanca hanno registrato un andamento negativo in Borsa a seguito della proposta della prima di acquisire la seconda mediante un’offerta pubblica di scambio totalitaria. L’istituto di piazzetta Cuccia è stato valutato a 13,3 miliardi di euro, con un premio del 5,03% rispetto al prezzo di chiusura del 23 gennaio. Mps ha proposto 23 azioni per ogni 10 azioni di Mediobanca portate in adesione.
A Piazza Affari, Mps ha visto una discesa del 2,5%, arrivando a 6,33 euro, mentre Mediobanca è scesa dello 0,24%, fermandosi a 16,43 euro, ancora al di sopra dei 15,992 euro offerti dal banco senese. Intanto, il Ftse Mib ha perso lo 0,7%, scendendo a 35.937 punti.
Mps è una banca “che è stata risanata con i soldi degli italiani. Ora vogliamo continuare a tutelare e valorizzare questo asset proprio dandogli la possibilità di guardare a Mediobanca: i vantaggi saranno per entrambi”, ha commentato oggi a Repubblica il presidente della commissione Finanza alla Camera dei Deputati Marco Osnato, che respinge così la proposta di Forza Italia di concludere la privatizzazione del Monte ora che ha lanciato la scalata a Mediobanca. “Tajani non abbia fretta: le cose si fanno quando conviene”, ha aggiunto il deputato.
Meno fiduciosa Irene Tinagli, europarlamentare del Partito democratico ed ex presidente della commissione Econ di Strasburgo: “Il governo deve rispondere prima ai cittadini che al mercato. C'è un dovere di trasparenza – ha dichiarato al quotidiano romano – La premier Meloni dice che (l’aquisizione di Mediobanca, ndr) è un'operazione di mercato. Ma voluta da chi e per cosa? Chi la guida? Come saranno tutelati gli interessi degli italiani, sia investitori che contribuenti?”. E poi: “Condivido l'approccio al mercato. Ma se volevano essere coerenti, dovevano uscire dall'azionariato di Mps. Se usi i soldi degli italiani per tentare una scalata e poi evochi il mercato, francamente, perdi credibilità”.