Giovedì 10 Ottobre 2024

Aziende familiari e passaggio generazionale: il quadro aggiornato

Cosa fare per garantire un corretto passaggio generazionale nelle aziende familiari: lo status in Italia e il confronto con gli altri Paesi.

Passaggio generazionale nelle aziende - Crediti iStock Photo

Passaggio generazionale nelle aziende - Crediti iStock Photo

Roma, 10 ottobre 2024 – In Italia c’è un tema che riguarda le imprese che, spesso, viene sottovalutato dai gestori delle realtà economiche stesse. Si tratta del passaggio generazionale all’interno delle aziende familiari che, dati alla mano, rappresentano una fetta importante dell’intero comparto nazionale, circa l’85%. I family business sono dunque un elemento cardine dell’economia italiana, motivo questo che rende di fondamentale importanza comprendere come le realtà si stiano preparando a indicare i nuovi loro leader del futuro. Tale questione interesserà circa 2 milioni di imprese italiane nei prossimi 10 anni, ed è proprio l’orizzonte a medio - lungo termine che sembra abbassare la soglia dell’attenzione sul tema: pianificare la successione non viene inteso come un’urgenza nei prossimi 12 mesi dalla maggior parte delle imprese familiari italiane. Per circa tre quarti degli imprenditori, inoltre, il cambio generazionale rappresenta un passaggio naturale e radicale.

Il passaggio generazionale nelle aziende

Per un’azienda familiare il passaggio generazionale rappresenta un punto molto critico, visto che alle possibilità di rilancio si associano anche i rischi che il cambio di guardia possa rivelarsi un fallimento. Per scongiurare tale ipotesi è necessario che la successione venga pianificata per tempo, così che il successore scelto possa comprendere nel migliore dei modi l’attività aziendale nel suo complesso. In questo caso, oltre al mero passaggio di quote, è necessario che al successore designato vengano condivise competenze e valori, così che l’azione possa rivelarsi un’occasione di rilancio per l’impresa grazie a una strategia più moderna e innovativa.

Ciò che andrà scongiurato è, inoltre, il rischio che insorgano dei conflitti tra i vari membri della famiglia. Questi genererebbero instabilità all’interno dell’azienda che, a sua volta, potrebbe portare a una profonda crisi e, nel peggiore dei casi, anche al fallimento. Oltre all’impresa, a scomparire sarebbe tutto il lavoro fatto dalla stessa nel corso della sua storia fatta, nel più dei casi, di competenze esclusive, tradizioni, know-how e capacità manuali.

Aziende italiane e passaggio generazionale, il quadro

In Italia, i dati relativi al passaggio generazionale nelle aziende indicano un’età più avanzata rispetto ad altri Paesi in cui i capofamiglia lasciano la guida delle loro imprese alle seconde generazioni. Per comprendere meglio quanto detto basta guardare ai dati, con la media età di chi guida le aziende che in Italia è di 60 anni (dato del 2018 in crescita rispetto a quello del 2007, età media 53 anni).

Vi è poi un altro problema nelle imprese familiari italiane, dato dall’alta quota di aziende familiari che falliscono a seguito del passaggio generazionale. Ogni anno ci sono circa 35mila aziende di famiglia che avviano un passaggio generazionale e, mediamente, solo il 30% di queste riesce a sopravvivere con la seconda generazione alla guida. E ancora, solo il 12% continua la propria attività con la terza generazione e il 3% con la quarta.

Per cercare di alzare i numeri italiani è necessario che gli imprenditori agevolino il passaggio generazionale con un corretto affiancamento ricorrendo, dove necessario, anche a manager esterni che possano guidare i futuri proprietari. In questo le aziende italiane hanno molto da recuperare, visto che ben il 66% delle aziende familiari italiane ha un management composto solo da membri della famiglia. In Europa questa media è al 30%.