Crolla la produzione dell’auto in Italia, scesa ai livelli del 1956. Ma la crisi del settore richiede una risposta a livello internazionale. "Crollo dei volumi sui mercati e transizione verso elettrico e digitale sono una tempesta perfetta che colpisce in maniera significativa tutta l’Europa e il suo tessuto industriale più rilevante", dice Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim-Cisl, annunciando la decisione di tutte le organizzazioni sindacali europee di IndustriaAll Europe di indire una manifestazione per il 5 febbraio a Bruxelles. "Vedrà un’importante partecipazione dei lavoratori metalmeccanici di tutta Europa", prescisa.
"La situazione – continua – diventa sempre più critica e l’automotive Italiano è condizionato anche dalle scelte che l’Europa sarà in grado di assumere". Difficile la situazione degli stabilimenti italiani. Oggetto, ieri, di una conferenza stampa della Fim-Cisl, non senza toni allarmistici. "Abbiamo una previsione di 25 mila lavoratori a rischio tra Stellantis e l’indotto se non verranno messi a disposizione gli ammortizzatori sociali", sottolinea Uliano. "Il 2024 – osserva – sarà ricordato come l’anno nero di Stellantis".
Per la prima volta tutte le unità produttive italiane del gruppo hanno chiuso in negativo. Mirafiori è a -69,8%, appena 25.920 veicoli prodotti contro gli 85.940 del 2023; Maserati Modena -79%, Cassino -45%, Pomigliano -21,9%, Melfi -63,5%. Solo Atessa ha fatto registrare un calo meno marcato, con la produzione di veicoli commerciali scesa, rispetto al 2023, del 16,6%. Stellantis in Italia ha prodotto negli ultimi dodici mesi 475.090 unità (-36,8%), tra auto e furgoni, contro le 751.384 dell’anno prima. In particolare, le auto hanno fatto registrare un -45,7% con 283.090 unità. "Per trovare un dato così basso di produzione bisogna spostare le lancette al 1956", sottolinea il sindacato.
Il titolo Stellantis è scivolato anche in Borsa dopo i dati sulle immatricolazioni. La casa automobilistica ha immatricolato in Italia nel 2024, secondo le elaborazioni di Dataforce, 452.615 auto (-9,9% sul 2023) e la quota di mercato si è attestata al 29%, in calo del 3%. Al netto dei dati negativi del 2024, a preoccupare è l’immediato futuro: "Come affermato dall’azienda la situazione in termini di volumi non subirà significative modifiche nel corso del 2025".