Giovedì 12 Dicembre 2024
ANDREA ROPA
Economia

Auto in crisi nera, vendite a picco. Urso all’Ue: il green deal è una follia

In Italia 350mila immatricolazioni in meno rispetto al pre-Covid. Il Ppe preme su Bruxelles: niente multe nel 2025

Auto in crisi nera, vendite a picco. Urso all’Ue: il green deal è una follia

Adolfo Urso, 67 anni, ministro delle Imprese e del Made in Italy

Roma, 12 dicembre 2024 – "L’Ue obbliga l’industria a produrre e vendere meno macchine endotermiche. Per questo stanno chiudendo gli stabilimenti, mandando in cassa integrazione e addirittura licenziando gli operai. Questa è la follia del green deal". Adolfo Urso soffia sul fuoco di una polemica che i dati sulle immatricolazioni rendono mese dopo mese sempre più rovente. Intervenendo all’assemblea dell’Anfia, l’associazione di filiera dell’automotive, il ministro delle Imprese e del Made in Italy chiede all’Europa un passo indietro sulle multe miliardarie che, dal prossimo anno, le case automobilistiche dovranno pagare se produrranno ciò che il mercato richiede, ovvero modelli endotermici in quantità necessaria a soddisfare la domanda dei clienti che non vogliono passare all’elettrico.

"Abbiamo la necessità di cambiare strada per raggiungere l‘obiettivo di una piena decarbonizzazione in Europa. Un obiettivo sfidante e sempre più ambizioso, ma che noi confermiamo per il 2035. Vogliamo soltanto giungervi con un‘industria competitiva e con lavoratori che possono portare a casa uno stipendio" sottolinea Urso, dopo che il presidente dell’Anfia, Roberto Vavassori, ha snocciolato i dati sulle vendite 2024 raffrontati con gli ultimi dell’era pre-Covid (2019): 3 milioni di auto in meno in Europa (-19%) e 350mila in Italia, dove il mercato si dovrebbe fermare sotto 1 milione e 780mila veicoli immatricolati.

È un quadro drammatico quello delineato da Vavassori, che lancia l’allarme anche per l’occupazione: "Servono misure che diano un sostegno concreto e immediato alle nostre imprese. Bisogna urgentemente prevedere degli ammortizzatori straordinari per i prossimi tre anni perché sono molte le aziende che rischiano di non aver alternative ai licenziamenti".

Al tavolo convocato il 17 dicembre al Mimit, Urso auspica che Stellantis presenti "un piano che preveda risorse significative per l’Italia, con l’obiettivo di raggiungere entro il 2030 una capacità produttiva di almeno un milione di veicoli". Urso chiede inoltre che il presidente del gruppo, John Elkann, vada il prima possibile in Parlamento, "per illustrare il piano presentato al governo e agli altri attori che fanno parte del tavolo".

Sul rischio delle pesanti multe previste per le case automobilistiche e sull’opportunità di rivedere le regole europee converge anche il Partito popolare europeo – famiglia politica di Ursula von der Leyen – che con il “Piano per salvare l’industria dell’automotive“ di fatto sposa molte delle richieste avanzate negli ultimi mesi a Bruxelles dall’Italia. In primis, quella di anticipare all’inizio del 2025 la revisione e di includere i biocarburanti nella transizione, non solo gli e-fuels richiesti dalla Germania.

Intanto oggi il responsabile di Stellantis per l’Europa, Jean-Philippe Imparato, vedrà i sindacati metalmeccanici ai quali potrebbe dare qualche indicazione ulteriore sul piano che sta mettendo a punto per le fabbriche italiane "all’insegna della concretezza".