Se il 2023 è stato un anno a dir poco turbolento per Elon Musk, il 2024 non si annuncia sotto i migliori auspici. Non solo per X (l’ex Twitter), ma soprattutto per Tesla. Già, perché Musk si avvia a cedere lo scettro di re delle auto elettriche. Tesla potrebbe essere superata già nel trimestre in corso dalla cinese BYD, che corre a tutta velocità verso il titolo di leader mondiale nel settore. L’atteso sorpasso – riporta l’agenzia Bloomberg – conferma l’ascesa della Cina nell’industria automobilistica mondiale.
Se finora i costruttori cinesi sono rimasti nell’ombra rispetto a colossi come General Motors, Toyota e Volkswagen, la svolta appare ormai a portata di mano con la Cina in grado di sfidare il Giappone nelle esportazioni di auto passeggeri. Dei 3,6 milioni di veicoli Made in China esportati all’estero nei primi dieci mesi dell’anno, circa 1,3 milioni sono state vetture elettriche. "Il contesto competitivo dell’industria auto è cambiato. Non si tratta più della grandezza e della storia di una casa automobilistica. Quello che conta è la velocità a cui di può innovare", afferma Bridget McCarthy dell’hedge fund Snow Bull Capital.
Il sorpasso su Tesla riflette anche un cambio nella dinamica competitiva fra Musk e il miliardario cinese che ha fondato BYD, Wang Chuanfu. Ai ripetuti avvertimenti di Musk sugli effetti negativi degli alti tassi di interesse sulle vendite di auto elettriche, Wang ha risposto proponendo modelli di auto che costano molto meno della berlina Tesla più economica in Cina. Fra i punti di vantaggio di BYD c’è anche il fatto di produrre le batterie per le sue auto.
Il successo di BYD è però difficile da replicare in molti mercati esteri. L’Europa infatti potrebbe unirsi agli Stati Uniti e imporre dazi più alti sulle importazioni di veicoli cinesi. In molti altri Paesi il mercato dell’elettrico è ancora agli albori e quindi non redditizio. Gli Stati Uniti sono praticamente vietati a BYD alla luce delle tensioni commerciali fra Washington e Pechino. Fra gli estimatori stranieri di BYD c’è Warren Buffett. Nel 2008 l’oracolo di Omaha ha investito 230 milioni di dollari per rilevare il 10% della società. Un investimento più che redditizio visto che lo scorso anno la quota di Berkshire Hathaway nel costruttore cinese valeva 8 miliardi.
red.eco.