Roma, 15 febbraio 2023 - Dal 2035 potremo continuare a circolare con le auto con il motore termico. Di qui ad allora i modelli senza motori elettrici o a idrogeno usciranno lentamente fuori mercato e dopo il 2035 non sarà possibile comprarne altre di questo tipo.
Stop vendita auto con motori benzina e diesel dal 2035: ok definitivo del Parlamento Ue
Le auto di lusso
Dal 2035 potranno continuare a produrre auto "termiche" solo i piccoli produttori, che non sempre in realtà sono sinonimo di auto economiche. Anzi. In sostanza, chi produce meno di mille veicoli all’anno, potrà continuare a farlo: è il segmento del cosiddetto mercato di lusso, la norma che di fatto può salvare le linee della Ferrari, giusto per fare un esempio. Da mille a 10mila o da mille a 22mila furgoni, la scadenza slitta di 12 mesi (al 31 dicembre del 2035 e non dal primo gennaio). Nella normativa è stata inserita anche la possibilità di continuare a produrre vetture con motore termico o ibrido, purché appunto ad emissioni zero. Ad esempio perché alimentate a carburante sostenibile come l’idrogeno (non quindi diesel o benzina).
La questione usato
Lo stop al diesel o alla benzina non significa che dal 2035 non potremo utilizzare le nostre vecchie macchine. E potremo anche rivendere le vetture sul mercato dell’usato, non ci saranno vincoli. Ma, in effetti, si tratta di un segmento che andrà lentamente a morire. Con un inevitabile deprezzamento dei valori commerciali. Infatti, il costo totale di proprietà (costo di carburante, manutenzione, acquisto e assicurazione) potrebbe aumentare per effetto delle politiche dei governi per rispettare i vincoli di riduzione di Co2 previsti dall’Unione Europea. La vera novità, però, è che dal primo gennaio del 2035 potremo immatricolare solo auto green.
Gli incentivi green
Per favorire il passaggio ai veicoli elettrici o ibridi ci saranno una serie di incentivi destinati ai consumatori. Una sorta di rottamazione di massa del vecchio parco-auto. Saranno i singoli Stati nazionali a decidere modalità a tempi. Ma non solo. Anche i produttori di auto riceveranno degli aiuti da parte dello Stato per favorire la transizione ecologica, ammodernare gli impianti e formare i lavoratori. Ci sarà anche un effetto sull’occupazione. Le auto elettriche hanno meno componenti e sono più semplici da produrre: che chi calcolo un taglio dei posti di lavoro di almeno 70mila unità.
La durata degli aiuti
Il meccanismo di incentivazione di veicoli a zero e a basse emissioni (Zlev) cambierà negli anni per rispondere all’andamento previsto delle vendite: ci saranno obiettivi più bassi di riduzione per i costruttori che vendono un maggior numero di veicoli con emissioni da zero a 50g Co2/km, come i veicoli elettrici e veicoli elettrici ibridi efficienti. Dal 2025 al 2029, il fattore di riferimento Zlev è stato fissato al 25% per le vendite di nuove autovetture e al 17% per i nuovi furgoni. A partire dal 2030, l’incentivo sarà rimosso.
Più economiche
Un’altra conseguenza sarà la spinta verso le auto elettriche. Oggi, le vetture di questo tipo sono decisamente più costose rispetto a quelle termiche. Le nuove normative dovrebbero incoraggiare una maggiore concorrenza e incoraggiare i produttori a investire nella ricerca e nell’innovazione dei veicoli elettrici, il che dovrebbe abbassare il prezzo di acquisto.