Mercoledì 15 Gennaio 2025
MICHELA SACCHETTI
Economia

Carenza autisti nel settore dei trasporti pubblici: le cause e le possibili soluzioni

In Europa si regista una carenza di 105 mila autisti. A fare una stima è l’Unione internazionale del trasporto su strada (Iru), che prevede nel 2028 un raddoppio dei numeri, fino ad arrivare a una carenza di 275 mila conducenti d’autobus.

Le aziende del trasporto pubblico stimano che in Italia ci sia una carenza di 11mila autisti

Le aziende del trasporto pubblico stimano che in Italia ci sia una carenza di 11mila autisti

Roma, 15 gennaio 2025 – Se in Italia mancano 10mila conducenti, gli altri Paesi europei non sono da meno: in Francia si cercano dai 9 ai 15 mila autisti, in Germania 15mila e 11mila in Spagna. Occorre specificare anche l’aspetto riguardante l’età. Quella media, con una percentuale del 40%, è rappresentata da conducenti che hanno più di 55 anni, mentre meno del 3 per cento è sotto i 25 anni e solo il 16 per cento sono donne. 

Un altro dato preoccupante riguarda le aziende, il cui 82% non riesce a trovare conducenti per il trasporto pubblico. I fattori, alla base di questo calo di interesse verso la professione, sono diversi. Se in Germania, ad esempio, ciò dipende dal costo elevato della licenza, in Italia il problema riguarda gli stipendi bassi e i turni di lavoro pesanti.

Un neoassunto guadagna all’incirca 1.500 euro al mese. Tutto questo va a ripercuotersi sulla qualità del servizio. A Palermo sono circa una cinquantina di mezzi su 200 a rimanere nei depositi mentre a Napoli, la nuova linea 6 della metropolitana rimane aperta fino alle 15. Per colmare le carenze, le aziende del trasporto pubblico locale si sono così attivate: a Milano sono state messe a disposizione patenti gratuite, agevolazioni sulla casa e accordi con i consolati stranieri, a Torino la municipalizzata Gtt ha cercato, tra i propri volontari per il fine settimana, autisti volontari, vista la mancanza di una centinaia di autisti secondo le stime dei sindacati. Nelle valli del torinese l’azienda “Arriva Italia” ha annunciato l’arrivo di una vera accademia che offrirà un compenso part-time nei mesi di formazione. A Roma, invece, è stato aperto un nuovo bando per il reclutamento di personale e a Bologna questo gennaio parte un corso gratuito per diventare autisti, mentre a Firenze è stata fondata un’Accademia di formazione.

Le difficoltà principali si possono sintetizzare nei turni lunghi e massacranti, che arrivano anche a più di 10 ore giornaliere, a cui si aggiungono gli straordinari, che vengono richiesti a causa della presenza di un numero di autisti non sufficientemente adeguato alla richiesta. Poi ci sono gli stipendi bassi, che non sono adeguati al costo della vita. Si tratta, inoltre, di un lavoro che è diventato anche pericoloso, a motivo del malcontento a causa dei disservizi. Sono gli autisti i primi a rimetterci, che vivono spesso anche le difficoltà del caso dovute al lavoro notturno. In buona sostanza, i sacrifici sono tanti, spesso si lavora il sabato, la domenica e nelle festività, tuttavia non si è ripagati sufficientemente, anche dal punto di vista della gratificazione personale, e non solo per quanto riguarda l’aspetto economico.

Approvato emendamento che riduce i limiti d’età

Il Parlamento italiano, nell’ottica di offrire una soluzione concreta alla problematica della carenza di autisti, sta lavorando per abbassare il limite anagrafico per accedere alla professione di conducente nel settore del trasporto passeggeri. Un primo passo questa direzione già è stato fatto: la Commissione Trasporti alla Camera ha dato il via libera a un emendamento all’atto “Interventi in materia di sicurezza stradale e delega per la revisione del codice della strada”. Il testo attuale prevede che il conducente di un veicolo adibito al trasporto di persone possa guidare a partire da 21 anni di età veicoli delle categorie di patente di guida D e DE per servizi di linea con percorrenza non superiore a 50 chilometri. L’emendamento, però, prevede una riduzione dell’età, a 18 anni. Stessa cosa anche per la guida di veicoli delle categorie di patente di guida D1 e D1E, il cui attuale regolamento richiede il compimento di 21 anni, ma la modifica ridurrebbe il limite anagrafico a 18 anni. L’emendamento, inoltre, conferma a 20 anni la guida di veicoli categoria patente D e DE ma riduce a 18 anni la guida di veicoli categoria patente D e DE senza passeggeri a bordo.

A rischio anche il settore del trasporto merci

In Italia, alla carenza di autisti si aggiunge quella dei camionisti. Secondo le stime della Cgia di Mestre il sistema del trasporto merci sta subendo un momento difficile a motivi di una carenza di circa 22mila autisti, e tale situazione riguarda non solo l’Italia ma tutta l’Europa. Anche in questo caso tra le motivazioni ritornano le lunghe ore di lavoro, che richiedono impegno fisico e portano stress, scoraggiando alla professione le nuove generazioni. A ciò si aggiunge il costo eccessivo della Carta di Qualificazione del Conducente (Cqc), patente obbligatoria per legge, che può arrivare a costare diverse migliaia di euro. Anche se molte aziende hanno cercato di coprire i costi per il conseguimento della patente Cqc, si è osservato comunque nel 2024 un calo significativo del numero di Tir in transito sulle autostrade e strade extraurbane italiane. Inoltre, oltre alla carenza di autisti il settore dell’autotrasporto sta affrontando una significativa riorganizzazione che è alla base delle acquisizioni e delle aggregazioni di imprese, e potrebbe portare a una diminuzione del numero complessivo di aziende di autotrasporto, aggravando ulteriormente la crisi del settore.

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Carenza autisti: le possibili soluzioni

La carenza di autisti è un problema che va arginato presto. Vanno trovate delle soluzioni congeniali affinché la situazione sia trattata sotto diversi punti di vista. Al riguardo si è esposto il Segretario Generale della Faisa Cisal, Mauro Mongelli, il quale, in occasione del suo intervento a Cagliari nel corso di un dibattito di una assise Confederale dedicata ai Trasporti, ha dichiarato: “In Italia come in tutta Europa, la crescente carenza di autisti di autobus è diventata una questione di estrema rilevanza, con un impatto significativo sulla mobilità e sull’accessibilità ai servizi di trasporto pubblico. In Italia si stima la mancanza di circa 11.000 autisti. Ignorarne i motivi o, peggio ancora, girare intorno alle possibili concrete soluzioni, metterà consapevolmente in ginocchio questa forma di mobilità essenziale per il Paese. L’urgente necessità di risolvere questa emergenza  – ha sottolineato – richiede un approccio completo, la soluzione, infatti, non può limitarsi alla sola formazione, all’abbattimento dei costi di accesso alla professione o all’implementazione disorganica di sistemi incentivanti. Al contrario – ha ribadito Mongelli – deve iniziare con un significativo aumento dei salari e una riorganizzazione del lavoro che tenga conto delle esigenze moderne di conciliazione tra vita e lavoro per tutti gli operatori. Un approccio diverso che, per la strutturale mancanza di risorse, induce le aziende a ricercare maggiore produttività ed ulteriori flessibilità, peggiorando le condizioni di lavoro, non solo non attrarrà nuovi giovani a questa professione ma paradossalmente sta determinando l’allontanamento di chi già opera nel settore. Pertanto, se le aziende non saranno più in grado di garantire i servizi necessari ai cittadini, le responsabilità saranno oggettive ed individuabili”.