Venerdì 22 Novembre 2024
FRUZSINA SZIKSZAI
Economia

Aumento stipendi luglio 2023: la simulazione sulle buste paga. A chi spetta e gli importi

Gli effetti del taglio del cuneo fiscale sui compensi dei dipendenti. I lavoratori domestici sono esclusi

Roma, 3 maggio 2023 – Il decreto Lavoro, approvato nella data simbolica del 1° maggio dal Consiglio dei Ministri, porta un nuovo taglio del cuneo fiscale sulle retribuzioni medio-basse, aumentando così lo stipendio netto dei lavoratori dipendenti. Il nuovo sconto sui contributi scatterà dal 1° luglio e risulterà in una busta paga più pesante fino a dicembre. Questo taglio temporaneo va a integrare quello previsto nella manovra, spettante per tutto l’anno ai dipendenti che rientrano in specifiche fasce di importo retributivo. Nel complesso, si tratta di 80-100 euro mensili in più nelle tasche dei lavoratori.

Taglio del cuneo fiscale: quando vale in busta paga?
Taglio del cuneo fiscale: quando vale in busta paga?

Le simulazioni

In totale, si tratta di un incremento di 4 punti percentuali del taglio del cuneo fiscale. Lo sgravio contributivo viene elevato dal 3% al 7% per i redditi fino a 25mila euro, mentre viene innalzato dal 2% al 6% per i redditi fino a 35mila. La stima dell’importo aggiuntivo di circa 100 euro, annunciata dal governo, è da intendere in termini complessivi: in questa cifra è già considerato l’aumento previsto dalla legge di bilancio.

Ad esempio, per una retribuzione annua di 10mila euro lordi, ovvero circa 780 euro netti al mese, la manovra prevede già un aumento di circa 19 euro al mese. (Il riferimento per la retribuzione mensile è l’imponibile ai fini previdenziali.) A questa somma si aggiungono ora altri 25 euro, arrivando a un aumento complessivo di quasi 45 euro, stando alle simulazioni dello studio De Fusco Labour & Legal per Il Sole 24 Ore.

Per le retribuzioni lorde di 15mila euro questa cifra diventa 67 euro, mentre coloro che guadagnano 20mila lordi annui possono aspettarsi un incremento di 77 euro mensili. Per chi prende 25mila euro, invece, si tratta di un aumento di 96 euro.

Gli effetti del taglio saranno in proporzione inferiori sulle retribuzioni lorde tra 25 e 35mila euro. Nel caso di un reddito annuale di 30mila euro è atteso un incremento di circa 91 euro al mese, cifra che sale a 98,5 per chi prende 35mila euro.

Oltre questa soglia, almeno per ora, non ci saranno sconti contributivi. 

Leggi anche: Come si calcola il cuneo fiscale

A chi spetta

L’esonero sulla trattenuta ordinaria per i contributi Inps spetta ai lavoratori in forze con contratto di assunzione di lavoro subordinato, ovvero ai dipendenti e assimilati. Ciò significa che sono compresi anche i contratti di apprendistato e per lavoro agricolo presso qualunque datore di lavoro pubblico e privato. Sono esclusi, invece, i lavoratori domestici. La verifica del requisito, poi, va fatta ogni mese da parte del datore di lavoro.

Quando arriveranno gli aumenti

Gli effetti della misura diventeranno tangibili a partire dal mese di luglio quindi, nella maggior parte dei casi, gli importi aggiuntivi maggiorati arriveranno con lo stipendio accreditato ad agosto. Lo sgravio temporaneo scadrà a fine anno, con la volontà del governo di trovare i finanziamenti per prorogarlo.