Mercoledì 13 Novembre 2024
ANTONIO TROISE
Economia

Stipendi, scattano gli aumenti ma non per tutti. Chi guadagnerà di più? Quanto? I calcoli

Ecco quanto incide sulle buste paga l'ulteriore taglio del cuneo fiscale, per alcune fasce di reddito, deciso dal governo

Roma, 1 febbraio 2023 -  Scattano gli aumenti in busta paga previsti con l’ultima manovra economica approvata dal governo. Ma diciamo subito che gli incrementi non saranno per tutti. Lo stipendio diventerà un po’ più pesante per chi ha un reddito complessivo inferiore ai 25mila euro l’anno.

L'aumento degli stipendi
L'aumento degli stipendi

Dai 25 ai 35mila euro, invece, sarà confermato il taglio di due punti percentuali del cuneo fiscale già in vigore dall’anno scorso. Quindi, non ci saranno cambiamenti. Per la fascia di reddito più alta, oltre i 35mila euro, non ci sarà alcun taglio del cuneo

Per chi aumenta lo stipendio

La riduzione del cuneo fiscale (vale a dire la differenza fra quello che pagano i datori di lavoro e quello che effettivamente entra nelle tasche dei dipendenti) prevede, in sostanza, una diminuzione degli oneri contributivi che fanno parte delle nostre buste-paga.

Incidenza sulle pensioni

Il taglio, però, non avrà effetto ai fini del calcolo della pensioni, perché sarà coperto con risorse pubbliche. Saranno coinvolti nell’operazione tutti i lavoratori, sia pubblici sia privati, con esclusione dei rapporti di lavoro domestico.

Una busta paga (Ansa)
Una busta paga (Ansa)

Aumenti, da quando?

Gli aumenti sono scattati dal primo gennaio di quest’anno. In particolare, per redditi da 25.000 a 35.000 euro e retribuzione lorda mensile pari a massimo 2.692 euro per tredici mensilità, l’aliquota è ridotta da 9,19 % al 7,19 %. Per i redditi inferiori alla soglia dei 25.000 euro e retribuzione lorda mensile non eccedente i 1.538 euro, l’aggiunta di un ulteriore punto percentuale alla riduzione fissa l’aliquota contributiva per il 2023 a 6,19%.

Le simulazioni sugli aumenti

L’incremento massimo mensile si attesta sui 40 euro. Più precisamente, chi guadagna intorno ai 1.900 euro, praticamente il massimo rispetto alle soglie previste dal governo per usufruire degli aumenti, si troverà circa 38 euro in più al mese in busta paga. Ovviamente, la somma decresce con l’aumento della retribuzione lorda. Per chi guadagna intorno ai 20mila euro il taglio del cuneo dovrebbe far crescere lo stipendio di circa 30 euro, che diventano 27 per chi ne guadagna 15mila euro e 19 per chi ne guadagna 10mila. Per uno stipendio di 1300 euro, il guadagno in busta paga sarà di 13 euro. Per una retribuzione fino a 12.500 euro, l’incremento sarà pari a 19 euro circa al mese. Fino ad arrivare alla soglia dei 20mila euro, con un aumento mensile di 26 euro. Dai 20 ai 35mila, invece, restano confermati i tagli del 2022, con incrementi che vanno dai 19 euro al mese per i redditi fino a 22.500 euro per raggiungere i 26 euro per la soglia dei 35mila euro. Ovviamente, per i lavoratori che rientrano in questa fascia di reddito, non ci saranno variazioni di stipendio rispetto al 2022.