Roma - Buone notizie per i destinatari dell'assegno unico universale. Secondo quanto ha comunicato dall'Inps, il mese di ottobre porterà infatti aumenti per molti nuclei familiari. Non ci sarà poi la temuta interruzione all'erogazione del bonus a coloro che non presenteranno l'Isee, come ribadito anche dal Ministero dell'economia.
Gli aumenti: di quanto e per chi
L'Inps ha recentemente aggiornato le condizioni innescando gli aumenti per i percettori di assegno unico universale più ricco. Secondo quanto riportato da ‘Teleborsa’, la misura che ingloba gli aiuti per le famiglie, accanto all'importo base commisurato all'Isee riconosce una serie di maggiorazioni che tengono conto delle specifiche situazioni delle famiglie (dalla condizione lavorativa al numero dei figli). Variabile a seconda dell'Isee e del numero di figli, l'assegno sarà integrato con maggiorazioni fino a 100 euro, previste per i nuclei che rispettino i requisiti e abbiano fatto richiesta.
Accanto all’importo base dell’assegno unico che varia a seconda dell’Isee, l’Inps riconosce una serie di aumenti che tengono conto delle specifiche situazioni delle famiglie (condizione lavorative, numero dei figli, presenza di figli disabili in famiglia). Al di là di quelle già previste in fase di calcolo dell’importo spettante di assegno unico, sono previste ulteriori specifiche maggiorazioni nei seguenti casi:
- del 50% per i figli di età inferiore a un anno;
- del 50% se si hanno almeno tre figli a carico, per ciascun figlio di età compresa tra uno e tre anni, con Isee inferiore o pari a 40mila euro;
- del 50% se si hanno almeno quattro figli a carico;
- con figli disabili la maggiorazione varia a seconda della gravità della disabilità;
- per le madri di età inferiore ai 21 anni l’aumento è di 20 euro per ogni figlio;
- per i nuclei vedovili viene erogata una maggiorazione per un massimo di cinque anni dall’evento luttuoso.
A partire dal mese di ottobre, le famiglie con Isee basso e situazioni lavorative particolari, come i genitori vedovi e i lavoratori scolastici, potranno contare su un sostegno più corposo. Per i genitori vedovi: viene estesa la maggiorazione di 32,40 euro mensili, finora riservata ai genitori lavoratori, anche ai genitori vedovi con figli a carico. Per poterne beneficiare, è necessario che la morte del coniuge sia avvenuta entro cinque anni dal momento della richiesta e che il coniuge deceduto fosse impiegato al momento del decesso. Questa misura è stata introdotta per alleggerire il carico economico che pesa sulle famiglie monogenitoriali, che spesso si trovano a dover affrontare spese significative con un solo reddito; per il personale scolastico: a partire da ottobre, il personale assunto con il nuovo anno scolastico potrà richiedere l’integrazione economica dell’assegno unico. La maggiorazione viene quindi estesa ai docenti, al personale amministrativo e al personale ATA che opera nelle scuole.
Come avere le maggiorazioni
Per ottenere le maggiorazioni è necessario fare domanda sul sito Inps, attraverso il servizio online dedicato. In alternativa, è possibile rivolgersi ai Caf o ai patronati abilitati per ricevere assistenza nella compilazione della domanda.
Le date dei pagamenti
Per chi ha già ricevuto il sussidio nei mesi passati e non ha effettuato modifiche, l’assegno unico sarà versato nei giorni 16, 17 e 18 ottobre 2024. Per le nuove richieste o integrazioni di modifiche, i pagamenti verranno effettuati a fine mese, tra il 26 e il 31 ottobre.
Nessuno stop per chi non presenta Isee
Intanto, il Ministero dell'economia ha ribadito che "non esiste l'ipotesi di interrompere l'erogazione dell'Assegno unico universale ai nuclei che non presentano l'Isee". Lo ha fatto sapere all'Ansa il dicastero, interpellato su indiscrezioni di stampa secondo le quali si starebbe ragionando su questa ipotesi in vista della manovra. Chi non presenta l'Isee oggi incassa la quota minima del sostegno, ovvero 57 euro per figlio. Già a fine agosto il Mef aveva smentito ipotesi di tagli in vista della prossima manovra.
Gli importi erogati fino ad oggi
Nei primi sette mesi dell'anno sono stati erogati 11,5 miliardi di euro per l'assegno unico universale, ad oltre 6,2 milioni di nuclei familiari per un totale di quasi 9,9 milioni di figli. Lo riferisce l'Osservatorio statistico dell'Inps. Con riferimento al mese di luglio 2024, l'importo medio per figlio, comprensivo delle maggiorazioni applicabili, si attesta su 171 euro. Gli 11,5 miliardi di euro erogati alle famiglie per l'assegno unico nei primi sette mesi dell'anno - ricorda l'Inps - si aggiungono ai 18,2 miliardi del 2023 e ai 13,2 miliardi di erogazioni di competenza del 2022. In particolare, sono 6.219.848 i nuclei famigliari che hanno ricevuto l'assegno unico per il 2024, per un totale di 9.854.566 figli. Con riferimento allo scorso mese di luglio, l'importo medio per figlio, comprensivo delle maggiorazioni applicabili, si attesta su 171 euro, e va da circa 57 euro per chi non presenta l'Isee o supera la soglia massima (che per il 2024 è pari a 45.574,96 euro), a 224 euro per la classe di Isee minima (17.090,61 euro per il 2024).
Come presentare domanda di assegno unico
Oltre che sul sito dell'Inps, si possono rintracciare tutte le informazioni utili sul portale del dipartimento per le politiche della famiglia della presidenza del Consiglio di ministri. Per tutti i nuovi nati e per chi non ha beneficiato dell’assegno nel 2022 la domanda potrà essere presentata sul sito web Inps o tramite gli istituti di patronato. A partire da marzo 2023, chi ha già beneficiato dell'assegno non ha bisogno di rinnovare la domanda. L'Inps corrisponde d'ufficio l’assegno. I percettori del reddito di cittadinanza ricevono l’assegno congiuntamente alla misura di contrasto alla povertà, su un’unica card. I nuclei familiari in cui ci sono figli minori, continueranno a percepire l’assegno sulla card dedicata al reddito fino alla vigenza del reddito di cittadinanza nel nostro ordinamento. Entro l’ultimo giorno di spettanza della misura, dovranno presentare una nuova e autonoma domanda di assegno unico e universale per i figli a carico.
I requisiti
Per ottenere l'assegno, è necessario essere cittadino italiano o di uno Stato membro dell'Unione europea, o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, oppure cittadino di uno Stato non appartenente all'Unione europea in possesso del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo o sia titolare di permesso unico di lavoro autorizzato a svolgere un'attività lavorativa per un periodo superiore a 6 mesi, o sia titolare di permesso di soggiorno per motivi di ricerca, autorizzato a soggiornare in Italia per un periodo superiore a 6 mesi. È necessario essere soggetti al pagamento dell'imposta sul reddito in Italia; essere residente e domiciliato in Italia; essere o essere stato residente in Italia per almeno 2 anni, anche non continuativi, oppure essere titolari di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale.
Le tempistiche
Per i figli con età superiore a 18 anni e inferiore a 21 anni, per beneficiare dell'assegno è necessario che il figlio a carico soddisfi una delle seguenti condizioni: frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, oppure un corso di laurea; svolga un tirocinio oppure un'attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a € 8.000 annui; sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l'impiego; svolga il servizio civile universale. L'assegno può essere chiesto entro 120 giorni dalla nascita di un nuovo figlio, dal 7° mese di gravidanza e per ogni figlio a carico fino ai 21 anni di età.