Domenica 23 Marzo 2025
REDAZIONE ECONOMIA

Quanto guadagna un astronauta Usa e quei 5 dollari al giorno per Sunita Williams e Butch Wilmore

Per gli oltre nove mesi in cui sono rimasti bloccati sulla Iss a causa di problemi tecnici, i due astronauti hanno ricevuto una indennità aggiuntiva di 1.430 dollari complessivi. Trump: “Pronto a pagare di tasca mia”

Quanto guadagna un astronauta Usa e quei 5 dollari al giorno per Sunita Williams e Butch Wilmore

Roma, 22 marzo 2025 – Negli oltre 9 mesi passati in orbita, bloccati sulla Iss a causa di problemi tecnici alla Starliner, Sunita Williams (59 anni) e Butch Wilmore (62) hanno guadagnato una indennità aggiuntiva di appena 1.430 dollari. In pratica una paga accessoria di 5 dollari per ogni giorno passato nello spazio. Lo scrive la rivista Fortune che ricorda come gli astronauti della Nasa sulla Iss vengono pagati per 40 ore di lavoro settimanali e guadagnano circa 150mila dollari all'anno, senza avere il diritto a vedersi riconosciuti straordinari, ferie o indennità di rischio. E pensare che di rischi rispetto alle ordinarie mansioni a terra, gli astronauti ne hanno corsi davvero parecchi. Anche per la loro salute, dal momento che, dopo 9 mesi bloccati in orbita per un guasto tecnico alla navicella spaziale, Williams e Wilmore, già lanciati nello spazio diverse volte e ritenuti astronauti esperti, sono apparsi visibilmente “invecchiati” al loro rientro in Italia. 

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L'astronauta Suni Williams fuori dalla Space X Dragon dopo 9 mesi nello Spazio (Ansa)

Straordinari davvero poco straordinari quelli riservati agli astronauti Nasa e su cui Trump ha ammesso di non essere informato. Rispondendo alla domanda di Peter Doocy di Fox News ("Tutto qui? Non è molto per quello che hanno dovuto passare"), il tycoon ha detto: "Nessuno me ne ha mai parlato. Se dovessi farlo, lo pagherò di tasca mia".

Intanto la Nasa sta valutando la possibilità di un nuovo volo di prova per la navetta Starliner della Boeing, prima di utilizzarla per la regolare rotazione degli equipaggi sulla Stazione spaziale internazionale: il nuovo test servirà a valutare le modifiche apportate in seguito ai problemi tecnici riscontrati nel primo volo di Williams e Wilmore. Lo ha riferito Steve Stich, responsabile del programma commerciale con equipaggio della Nasa. Ma finora Nasa e Boeing hanno fatto trapelare poco in merito ai lavori in corso sulla Starliner: a inizio mese avevano detto che stavano facendo buoni progressi e avevano risolto il 70% delle anomalie riscontrate nel volo della scorsa estate, ma i problemi di propulsione erano ancora in fase di studio con ulteriori test già pianificati. 

Non è ancora stato deciso se il nuovo volo di prova contemplerà la presenza di astronauti a bordo, ma in ogni caso la Nasa vuole che sulla Starliner siano disposti tutti i sistemi necessari a supportare un eventuale equipaggio. Anche se – ora ne siamo certi – a proiettare gli astronauti in orbita è la passione per l’esplorazione dello spazio e non certo la possibilità di guadagnare qualcosa in più grazie alla trasferta spaziale.

La lunga avventura di Williams e Wilmore non segna un record. Attualmente la più lunga permanenza in orbita per un astronauta della Nasa spetta a Frank Rubio con 371 giorni, seguito da Mark Vande Hei con 355 giorni, Scott Kelly con il primo anno in orbita (340 giorni) e ancora Cristina Koch (328), Peggy Witson (289). Mentre il record assoluto è detenuto dai cosmonauti Valeri Polyakov, con 437 giorni, seguito da Sergey Avdeev (379), Oleg Kononenko e Nikolai Chub (373).