Roma, 8 gennaio 2025 – La Gen Z italiana è la meno assicurata in Europa. Solo il 59% dei Gen Z italiani intervistati dichiara di possedere almeno una polizza, rispetto al 73% della Gen Z europea. È questo il dato più eclatante emerso dallo studio condotto da Deloitte “Come la Generazione Z compra prodotti assicurativi?”. La Gen Z italiana è dunque fanalino di coda in Europa nella classifica che misura il possesso di almeno un prodotto assicurativo. Il 70% dei giovani italiani tra i 23 e i 27 anni ammette infatti di avere una conoscenza inadeguata dei prodotti e del mondo assicurativo.
Fiducia per l’assicurazione
La Generazione Z italiana dimostra di avere buona considerazione delle assicurazioni: gli intervistati le descrivono come necessarie (35%), utili (32%), efficaci (28%) e moderne (18%), mettendo in luce un atteggiamento complessivamente positivo, in linea con quello dei coetanei europei e dei connazionali italiani.
Ma cosa assicurare? La classifica
Gli ambiti di bisogno identificati come più importanti sono gli stessi indicati anche dai connazionali italiani delle altre generazioni: Casa (41%), Salute (37% – inclusi Infortuni) e Vita (propria o dei propri cari, indicate rispettivamente dal 31% e dal 36% degli intervistati). Come i propri coetanei europei, questa generazione mostra maggiore interesse rispetto alle altre fasce d’età per la protezione di alcuni ambiti, talvolta legati allo status di “nativi digitali”: dispositivi elettronici (17% vs 10%), beni digitali (16% vs 7%), mobilità alternativa (14% vs 7%), animali domestici (21% vs 17%), attrezzatura per hobby (11% vs 4%) o sport (8% vs 5%).
Basso livello di copertura e conoscenze
La Generazione Z italiana ha il più basso tasso di penetrazione assicurativa sia rispetto alle altre generazioni, sia rispetto ai coetanei europei: il 59% degli intervistati Gen Z dichiara di possedere almeno un prodotto assicurativo, rispetto al 67% dei connazionali Millennials e Gen X e al 73% della Gen Z europea complessivamente. Questa tendenza può essere attribuita a diversi fattori primari, quali incertezze di carattere economico-finanziario (anche testimoniate dal fatto che il 22% dei Gen Z italiani intervistati definisce le assicurazioni “costose”), dipendenza dal nucleo familiare di appartenenza (il 43% della Gen Z italiana intervistata dichiara di vivere con i genitori, rispetto al 26% della Gen Z Ue) e scarsa conoscenza dei prodotti e del mondo assicurativo: il 70% della Gen Z italiana dice di possedere una preparazione non adeguata, rispetto al 55% registrato per la Gen Z Ue.
Sì ai canali digitali ma si punta ai tradizionali
Nonostante la Generazione Z si distingua rispetto alle generazioni precedenti per una maggiore tendenza al “fai-da-te” e una più marcata propensione ad acquistare le linee Motor, Casa, Salute (incluso Infortuni) e Vita attraverso canali diretti (internet e app), questo target continua a preferire – per ciascuna linea di business – i canali di acquisto tradizionali, come agenti, broker e filiali bancarie, in linea con Millennial e Gen X. Inoltre, al pari delle altre generazioni, la Generazione Z italiana si mostra aperta ad acquistare coperture e servizi da provider non assicurativi: quasi 1 persona su 6 dichiara infatti di aver comprato prodotti assicurativi da un player non assicurativo.
Attenti ai propri dati personali
In linea con le altre generazioni, il 31% dei Gen Z italiani intervistati si dice in primo luogo disponibile a consigliare ad amici e parenti un determinato brand assicurativo in cambio del riconoscimento di benefici addizionali da parte delle compagnie, come ad esempio scontistiche di prezzo o servizi aggiuntivi. Per gli stessi motivi, la Gen Z italiana intervistata si dice disponibile (31%) in misura maggiore rispetto alle altre generazioni (22%) a consentire il monitoraggio individuale dei propri rischi da parte della compagnia, ad esempio tramite dispositivi telematici. Tuttavia, in misura minore si dice disposta a condividere con la compagnia dati personali aggiuntivi (14% vs. 17%).