Roma, 11 dicembre 2023 – Rc auto: i prezzi volano. Secondo l’ultima indagine dell’Ivass, per i contratti sottoscritti nel mese di ottobre 2023, il prezzo medio dell’assicurazione è di 388 euro, in aumento del 7,9% su base annua in termini nominali. In termini reali, precisa l’Istituto di vigilanza, l’aumento è del 6,2%.
Assicurazione Rc auto: quanto varia da Aosta a Napoli
Il differenziale di premio tra Napoli e Aosta è di 239 euro, stabile su base annua. Rispetto ai 388 euro di media nazionale, il premio effettivo, rileva l’Ivass, risulta più elevato al Centro, dove si pagano 424 euro, e al Sud, dove invece si arriva a 413 euro. L’Istituto sottolinea che sono ampiamente diffuse le clausole di guida esperta (63,6%) e risarcimento in forma specifica (27,2%).
Dona (Consumatori): “Una vergogna”
“Una vergogna! Un prezzo che non si registrava dall’ottobre del 2019 quando era pari a 403,96. Un rialzo del tutto spropositato, che non trova alcuna giustificazione, se non la volontà di aumentare i profitti a scapito delle famiglie”. Così Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori commenta i dati presentati oggi dall’Ivass sugli aumenti dei prezzo medi per i contratti Rca stipulati ad ottobre 2023. “Anche sul fronte del differenziale tra città virtuose come Aosta e Napoli non si registra alcun miglioramento”, conclude Dona.
Assoutenti: Prato la provincia più cara
Sul fronte territoriale, svela un’indagine di Assoutenti, è Prato la provincia che registra il costo più alto della polizza Rc auto, con una media di 558 euro, superiore addirittura a Napoli (al secondo posto con 555 euro) e Caserta (terza con 499 euro). Sul fronte opposto, Enna vanta le tariffe più basse d’Italia, con una media di 277 euro a polizza, seguita da Potenza (290 euro) e Oristano (291 euro). A Caltanissetta e Vercelli si registrano invece gli incrementi annui più elevati (+12%), seguite da Roma e Milano (+10%), mentre a Catanzaro le tariffe aumentano ‘solo’ del +3,6% su base annua. “A fronte di tali numeri, l’Ivass si limita a fare da ‘notaio’, quando invece dovrebbe intervenire per bloccare pratiche scorrette e tutelare gli assicurati -attacca Truzzi. - L’ennesima dimostrazione di come il settore assicurativo necessiti di una radicale riforma che introduca maggiore concorrenza e maggiori tutele per gli assicurati”.