Martedì 18 Marzo 2025
FRANCESCA CONTI
Economia

Quando pagano l’assegno unico a marzo 2025: conguagli in arrivo, cosa fare con gli arretrati

Pagamenti posticipati al 20 del mese per effetto del nuovo sistema Inps. Adeguamento all’inflazione dello 0,8% e importi rivisti in base all’Isee. Maggiorazioni per famiglie numerose e figli con disabilità.

Assegno Unico Universale 2025: i casi per cui sono previste maggiorazioni

Assegno Unico Universale 2025: i casi per cui sono previste maggiorazioni

Roma, 18 marzo 2025 – Proseguono a marzo 2025 gli accrediti dell’assegno unico universale, il sostegno economico destinato alle famiglie con figli a carico. L’Inps ha già comunicato il calendario ufficiale dei pagamenti fino a giugno, che subiranno un leggero ritardo rispetto ai mesi precedenti. L'accredito dell’importo, infatti, avverrà a partire dal giorno 20 del mese, con uno slittamento di circa cinque giorni rispetto alle tempistiche precedenti. Il ritardo non deve preoccupare, dal momento che la causa è di natura tecnica e deriva dall’adesione dell'Inps al nuovo sistema di gestione della tesoreria statale. Il sistema, noto come Re.Tes ovvero Reingegnerizzazione delle procedure di Tesoreria, è in vigore dal 1 gennaio 2025.

Sommario

Tempistiche di accredito e conguagli

L'Inps ha chiarito che il nuovo sistema determina, per i mesi da febbraio a giugno, l’accredito delle prestazioni economiche "a decorrere dal giorno 20 del mese". Tuttavia, resta invariata la tempistica per il primo pagamento dell’assegno unico per coloro che hanno presentato la domanda per la prima volta: l’accredito avverrà comunque nell’ultima settimana del mese successivo alla richiesta. Inoltre il 20 marzo saranno versati anche eventuali conguagli, sia a credito che a debito, derivanti da ricalcoli sulle prestazioni spettanti.

Importi, arretrati e aggiornamento della Dsu

Un’altra novità riguarda gli importi dell’assegno. Chi non ha aggiornato la propria Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu) entro il 28 febbraio 2025 riceverà l’importo minimo di 57,5 euro per figlio. L’aggiornamento della Dsu è infatti fondamentale per determinare l’importo esatto spettante sulla base dell’Isee familiare. Le domande già accolte in passato restano valide, ma è possibile presentare la nuova Dsu fino al 30 giugno 2025 per ottenere il ricalcolo delle somme dovute e il pagamento degli eventuali arretrati. L'Inps ha messo a disposizione un portale unico per l’Isee, attraverso il quale le famiglie possono acquisire la Dsu precompilata. I dati essenziali, come ad esempio la composizione del nucleo familiare, il reddito annuo percepito e il patrimonio mobiliare e immobiliare, sono preinseriti e devono essere confermati o modificati prima dell’invio definitivo.

Fasce Isee e adeguamento all’inflazione

Come negli anni precedenti l’importo dell’assegno unico varia in base all’Isee familiare. L’adeguamento all’inflazione per il 2025 ha determinato un incremento dello 0,8%, con un massimo di 201 euro al mese per figlio con Isee inferiore a 17.227,33 euro, mentre per le famiglie con Isee superiore a 45.939,56 euro l’importo scende progressivamente fino a 57,5 euro. Le tabelle aggiornate con tutti gli importi possono essere consultate sul sito dell'Inps.

Maggiorazioni previste per il 2025

Oltre all’importo base, l’assegno unico prevede alcune maggiorazioni per categorie specifiche. Per i figli con disabilità è prevista una maggiorazione di 97,7 euro per disabilità media, 109,1 euro per disabilità grave e 120,6 euro per non autosufficienza. Per le madri con meno di 21 anni è riconosciuto un bonus aggiuntivo di 23 euro per figlio. Per le famiglie numerose, ovvero dal terzo figlio in poi, l’assegno aumenta progressivamente con un valore massimo di 85,4 euro per chi ha un Isee fino a 17.000 euro, riducendosi a 17,2 euro per le fasce di reddito più alte. L’importo dell’assegno raddoppia per ogni figlio con meno di un anno di età e fino al compimento di un anno, mentre l’aumento del 50% scatta per ogni figlio da uno a tre anni nella fascia massima Isee, pari a 45.939,56 euro. Per i nuclei con almeno quattro figli a carico è prevista una maggiorazione forfettaria di 150 euro al mese.

Compatibilità con altre misure

L'assegno unico è compatibile con altre misure economiche destinate ai figli a carico, erogate da regioni, province autonome ed enti locali. Inoltre, non concorre alla formazione del reddito ai fini fiscali, garantendo così un sostegno economico aggiuntivo senza impattare altre prestazioni legate al reddito del nucleo familiare.

Modalità di erogazione e decadenza

L’assegno è corrisposto direttamente dall'Inps tramite accredito su Iban del richiedente o bonifico domiciliato. In caso di affidamento esclusivo del minore, il beneficio è riconosciuto interamente al genitore affidatario, salvo diverso accordo tra le parti. L'Inps può revocare l'assegno nel caso in cui vengano meno i requisiti richiesti dalla normativa, mentre la decadenza del beneficio avviene in caso di dichiarazioni false, con conseguente obbligo di restituzione delle somme indebitamente percepite.

Fine della maggiorazione transitoria

Da marzo 2025 le famiglie con un Isee inferiore a 25.000 euro non riceveranno più la maggiorazione transitoria, che era stata riconosciuta nei mesi di gennaio e febbraio per compensare la perdita dell’Assegno per il Nucleo Familiare (Anf) avvenuta nel 2021. È fondamentale che le famiglie che non hanno ancora aggiornato la propria Dsu lo facciano entro il 30 giugno per evitare di ricevere solo l’importo minimo e per ottenere il pagamento degli arretrati.