Martedì 16 Luglio 2024

Assegno unico, Roccella: “Aumenterà con la manovra”. Ipotesi ‘pacchetto secondo figlio’

La ministra: “Incrementeremo il provvedimento in particolare per secondo e terzo figlio. Non possiamo sostituire la natalità con l’immigrazione”

Novità in vista per l'assegno unico

Novità in vista per l'assegno unico

Roma, 28 settembre 2023 – Nella nuova Legge di Bilancio ci saranno fondi per aumentare l’importo dell’assegno unico “in particolare per il secondo e il terzo figlio”. Lo anticipa la ministra alla famiglia Eugenia Roccella, parlando al a Talk Molto Donna de ilMessaggero.it. 

"Nella prima finanziaria abbiamo aumentato l'assegno unico – ricapitola Roccella  –  lo abbiamo aumentato per il primo figlio e poi dal terzo figlio in poi fino a tre anni e poi lo abbiamo aumentato anche in modo forfettario e strutturale per le famiglie numerose che rappresentano il 18% circa dei bambini e dei giovani. Abbiamo già incrementato il provvedimento dell'assegno unico e altrettanto faremo in questa nuova finanziaria, in particolare sul secondo figlio ed anche sul terzo. Abbiamo immaginato diciamo così un pacchetto secondo figlio”. 

Quali sono gli importi attuali 

Secondo i dati Inps, da gennaio a luglio sono stati erogati alle famiglie assegni per 10,4 miliardi di euro, che si aggiungono ai 13,2 miliardi di erogazioni di competenza del 2022.  Sono 6.213.179 i nuclei familiari che hanno ricevuto l' assegno nel periodo, per un totale di 9.735.087 di figli. L'importo base dell'assegno per ciascun figlio, in assenza di maggiorazioni, nel 2023 va da un minimo di 54,10 euro, in assenza di Isee o con Isee pari o superiore a 43.240 euro, a un massimo di 189,20 euro per Isee fino a 16.215 euro.

Cos’è l’assegno unico e a chi spetta 

L' assegno Unico e Universale è una misura di sostegno economico alle famiglie introdotta a decorrere dall'1 marzo 2022 dal decreto legislativo 230/2021 (e successive modifiche) e attribuita per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni di età (al ricorrere di determinate condizioni) e senza limiti di età per i figli disabili. E’ stato definito “unico” perché finalizzato alla semplificazione degli interventi diretti a sostenere la genitorialità e la natalità, e universale in quanto è garantito in misura minima a tutte le famiglie con figli a carico, indipendentemente dal reddito. 

“Non possiamo sostituire la natalità con l’immigrazione”

"Non possiamo sostituire la natalità con l'immigrazione perché la natalità non è solo questione di numeri ma un problema di vitalità”, ha aggiunto Roccella, intervenendo in collegamento alla prima giornata della V edizione di "'SudeFuturi', energie al Sud tra storia e innovazione. Risorse, ostacoli e opportunità'', il meeting internazionale organizzato dalla Fondazione Magna Grecia in programma a Santa Maria di Castellabate. “La denatalità è una spia del fatto che il paese è incartato su se stesso In Italia un 30 per cento di famiglie sono composte da una sola persona, un 30 per cento di coppie è senza figli ed un altro 30 per cento è composto da coppie con un solo figlio   – ha ricordato Roccella  – La Campania sta messa sicuramente meglio rispetto alla Liguria ma questo non è solo un problema italiano ma europeo. Il governo ha rimesso al centro natalità, famiglia e vitalità. Non possiamo sostituire la nostra natalità con la presunta immigrazione ma dobbiamo renderci conto che anche gli immigrati che vivono in Italia acquistano le nostre abitudini, cioè smettono di fare figli”.