Roma, 31 gennaio 2025 – Il bilancio del 2024 dell’Assegno di inclusione indica che al 31 dicembre 2024 i nuclei familiari con domanda accolta sono poco meno di 760mila, per un totale complessivo di 1,82 milioni di persone. Alla stessa data i beneficiari del cosiddetto Supporto formazione lavoro sono circa 68mila. Rispetto ai destinatari del vecchio Reddito di cittadinanza, le muove misure varate dal governo Meloni coprono il 60 per cento della platea originaria.
A pubblicare i dati aggiornati sui due interventi di contrasto della povertà è l’Inps nell’aggiornamento dell’Osservatorio statistico relativo all’Assegno di inclusione (Adi) e al Supporto per la Formazione e il Lavoro (Sfl), le due misure che, a partire rispettivamente da gennaio 2024 e da settembre 2023, hanno sostituito Reddito e Pensione di cittadinanza (RdC/PdC) con un nuovo approccio al contrasto della povertà e alla promozione dell’inserimento lavorativo.
Dai dati emerge che, al 31 dicembre 2024, i nuclei familiari con domanda accolta per l’Assegno di inclusione sono poco meno di 760 mila, per 1,82 milioni di persone interessate. L’importo medio mensile del beneficio Adi è stato pari a 620 euro, con una maggiore concentrazione dei beneficiari nelle regioni meridionali, in linea con la precedente misura del Reddito di Cittadinanza. Nel mese di dicembre 2024 il numero di nuclei beneficiari di pagamenti Adi è stato pari a quasi 608mila con importo medio erogato di 627 euro. Per questi 608mila nuclei in 235mila sono presenti minori; in 229mila sono presenti disabili; in 302mila sono presenti persone di almeno 60 anni di età; in 12mila ci sono persone in condizioni di ‘svantaggio’. Se consideriamo la distribuzione geografica, si nota che la maggior parte dei nuclei familiari dei destinatari è concentrata nel Sud e nelle Isole (518.607). Seguono il Nord (139.954) e il Centro (100.311).
Per quanto riguarda il Supporto per la Formazione e il Lavoro dall’inizio della prestazione (settembre 2023) sono 133mila le persone che hanno percepito almeno un pagamento, con una prevalenza di beneficiari nelle regioni del Sud e nelle Isole. Dopo oltre 12 mesi, a dicembre 2024, i beneficiari in pagamento sono circa 68mila, il 48% appartiene alla fascia di età compresa tra i 50 e i 59 anni, a conferma dell’efficacia della misura per la riqualificazione di una fascia d’età tradizionalmente più vulnerabile nel mercato del lavoro.
Se osserviamo la relazione tra i nuclei percettori di RdC/PdC (1,07 milioni a luglio 2023) e le nuove misure, si può osservare che il 60% è risultato successivamente percettore di Adi/Sfl, a conferma di un’allocazione più mirata delle risorse sui nuclei con componenti fragili, come minori, disabili, anziani e persone in condizioni di svantaggio certificato dai servizi sociali. Il 25% dei nuclei non risulta aver presentato domanda né per Adi né per Sfl, mentre per il residuo 15% la domanda non è stata accolta. Complessivamente il 26% dei nuclei percettori di RdC/PdC a luglio 2023 ha avuto almeno un componente che ha trovato lavoro nel 2024 a testimonianza di una dinamica di progressiva integrazione nel mercato del lavoro.