Roma, 8 dicembre 2023 – Tempo qualche giorno e quasi tutti i destinatari del Reddito di cittadinanza cosiddetti ‘non occupabili’ o ‘fragili’ potranno fare domanda del nuovo Assegno di inclusione, Adi, che scatterà il Primo gennaio e sostituirà un pezzo del vecchio sussidio. L’altro pezzo, destinato agli "occupabili" è partito il Primo settembre con la formula del Supporto formazione lavoro. Tutti i provvedimenti attuativi sono stati definiti e manca solo il visto della Corte dei Conti. "È l’avvio di un nuovo modello di accompagnamento sociale alle persone con fragilità – spiega la viceministra del Lavoro, Maria Teresa Bellucci – un passo decisivo per il superamento del mero assistenzialismo che ha caratterizzato il Reddito di cittadinanza, pur prevedendo un supporto per chi ha davvero bisogno".
Fragili e non occupabili
L’Assegno di inclusione è una misura che prevede, oltre al sostegno economico, anche percorsi di inserimento sociale, di formazione e di lavoro. È destinata a chi in nuclei con persone non attivabili al lavoro, minori, disabili, over 60 o fragili presi in carico dai servizi sociali territoriali. Dei fragili fanno parte le persone con disturbi mentali, o con una disabilità fisica e psichica di almeno il 46 per cento, persone con dipendenze da alcol o gioco, le vittime di genere, quelle di tratta, i senzatetto, gli ex detenuti nel primo anno successivo alla fine della pena, i neomaggiorenni che vivono fuori dalla famiglia di origine per decisione dell’Autorità giudiziaria.
Requisiti anagrafici ed economici
Per ottenere l’Adi, oltre ai requisiti di cittadinanza (vale per italiani, di Paesi Ue e titolari di permesso di soggiorno) e residenza (almeno 5 anni), le persone devono avere un valore dell’Isee non superiore a 9.360 euro, un reddito familiare inferiore a 6mila euro annui moltiplicato per il corrispondente parametro della scala di equivalenza (che considera la presenza di disabili, minori e anziani) o di 7.560 euro, il caso di presenza di ultra67enni o disabili gravi, un patrimonio immobiliare non superiore a 30mila euro oltre la casa di abitazione), un patrimonio mobiliare fino a 6mila euro. Nessun componente deve essere intestatario di autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati nei 36 mesi precedenti la richiesta.
La domanda e i controlli
La richiesta del sussidio dovrà essere fatta solo per via telematica all’Inps con l’iscrizione alla piattaforma di attivazione presente nel Siisl, sistema informativo avviato a settembre. I destinatari dell’assegno saranno chiamati per firmare un "patto di attivazione digitale". Entro tre mesi dovranno presentarsi ai servizi sociali per aderire a un percorso personalizzato di inclusione sociale e lavorativa. E ai servizi sociali dovranno andare a colloquio ogni 3 mesi (90 giorni). Chi non lo farà perderà l’assegno. Gli occupabili presenti nel nucleo familiare dovranno sottoscrivere un patto per il lavoro con i Centri per l’impiego.
Beneficio e durata
L’Assegno è erogato mensilmente, per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi e può essere rinnovato, previa sospensione di un mese, per periodi ulteriori di 12 mesi. Consiste in un’integrazione del reddito familiare fino alla soglia di 6mila euro annui o a 7.560 euro annui per nuclei con anziani sopra i 67 anni o disabili gravi, salvo maggiorazioni. Si aggiunge una integrazione del canone di affitto per i nuclei che abitano in affitto fino a un massimo di 3.360 euro annui. Potrà essere erogato suddividendo l’importo tra i componenti maggiorenni: ognuno avrà la sua card con la somma spettante.