Venerdì 6 Settembre 2024

L’appello della Fieg: “Emergenza editoria, subito un incontro con i partiti in vista della Manovra”

La Federazione italiana editori giornali si rivolge a forze politiche e gruppi parlamentari: “È urgente discutere del futuro del mondo della stampa quotidiana e periodica”

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Un'edicola

L’editoria italiana ha lanciato il suo appello alla politica, affinché non dimentichi che la democrazia e la sua attuazione passa, da sempre, indissolubilmente, dall’esistenza di un’informazione libera, forte e indipendente.

“L’aggravarsi della crisi dell’editoria rende indispensabili interventi urgenti”, è il messaggio che la Fieg (Federazione Italiana Editori Giornali) ha consegnato ai partiti e alle istituzioni.

Segue la richiesta dell’avvio di un dialogo concreto con le forze democratiche in vista dell’avvio della discussione sulla legge di Bilancio: “La Federazione Italiana Editori Giornali – così si chiude la nota – chiederà di incontrare le forze politiche e i gruppi parlamentari per illustrare la situazione dell’editoria quotidiana e periodica. Il valore dell’informazione per il funzionamento della democrazia esige attenzione e sostegno da parte del Governo, del Parlamento e dei partiti politici”.

“Tutelare il lavoro dei giornalisti”

"L’appello della Fieg – spiega Andrea Martella del Pd – va raccolto, per mettere in campo efficaci iniziative contro la crisi del settore editoriale. Il principio costituzionale previsto dall’articolo 21 è oggi ancora più importante e garantire il pluralismo dell’informazione è essenziale per la qualità stessa della nostra democrazia. Sono necessari politiche ed investimenti che tutelino la professionalità del lavoro giornalistico, per evitare ulteriori chiusure delle edicole, per contrastare fenomeni di illegalità e proseguire nell’innovazione e digitalizzazione, rivolgendo attenzione anche alle nuove generazioni. Nella legge di Bilancio presenteremo le nostre proposte per il settore. Essendomi occupato della materia, in qualità di sottosegretario con delega all’editoria nel governo Conte 2, mi sono chiari gli interventi che dovrebbero essere adottati e di qui a poco, in sede di legge di bilancio, avanzeremo le nostre proposte come Pd”.

“Noi al fianco del comparto”

“La cancellazione – dice Angelo Bonelli (Verdi) – del fondo straordinario a sostegno dell’editoria, da parte del governo è un fatto vergognoso. Un atto di prevaricazione nei confronti di un settore in crisi, che viene scientemente privato di una importante ‘Rete di protezione’ economica e sociale che rischia di rendere il processo irreversibile. Esprimo piena solidarietà a tutti gli operatori del comparto. Saremo sempre al loro fianco affinché sia garantita l’operatività dell’intero settore dell’editoria”.

"Subito aiuti, poi una legge"

“Il settore editoriale è uno dei settori dei media più affermati e rispettati nella maggior parte dei paesi – spiega Elena Maccanti della Lega –. Tuttavia, negli ultimi 20-25 anni si sono verificati cambiamenti senza precedenti, che hanno indebolito il mercato tradizionale, in molti casi senza che i nuovi canali digitali fornissero ricavi sufficienti per gli editori. Il lockdown ha ulteriormente messo alla prova il settore. Le informazioni quotidiane sono un elemento di straordinaria importanza per conoscere cosa succede nel nostro presente, ma anche per sapere cosa è accaduto in passato, volendo ricostruire la nostra identità storica. Ma le informazioni diffuse via web e social non devono rispondere ai rigidi criteri della verifica delle fonti e della deontologia e possono rivelarsi fallaci. Le testate locali poi rivestono un ruolo fondamentale nella vita delle comunità, offrendo una copertura dettagliata e vicina alla realtà delle persone. In considerazione del persistente stato di crisi nel settore, in attesa di una complessiva revisione della disciplina e di una nuova legge sull’editoria è necessario garantire alle imprese editrici la protezione dei contenuti e la loro remunerazione anche rispetto all’implementazione dei sistemi di IA, così come la proroga delle specifiche misure di favore per l’acquisto della carta”.

"Faremo la nostra parte”

"Le preoccupazioni della Fieg – spiega Matteo Renzi (Italia Viva) – sono le preoccupazioni di tutto il mondo politico che crede nella libertà di informazione come principio cardine della democrazia. Senza una informazione libera, plurale e di qualità verrebbe meno uno dei capisaldi della nostra società. E certo non possiamo permettercelo. Per questo faremo doverosamente e senza indugio la nostra parte: per dare una mano decisa in questa direzione e per ribadire che la politica è al fianco dei mezzi di informazione e di chi li tutela. Servono interventi legislativi decisi e urgenti di cui tutto il Parlamento, senza barricate di parte, deve farsi carico”.

"Parte del canone Rai agli editori”

"Azione ha le idee chiare – spiega Carlo Calenda – su cosa fare per l’editoria. In primo luogo una redistribuzione del canone tv: una quota dovrebbe essere destinata agli editori puri, che si occupano esclusivamente di editoria. La distribuzione potrebbe essere proporzionata alle vendite. Per accedervi gli editori dovrebbero impegnarsi a stipulare contratti dignitosi con i giornalisti e al rispetto di standard etici e professionali. Dovrebbero garantire un’informazione libera, pluralista e indipendente da pressioni economiche o politiche. Parte dei fondi potrebbe essere destinata allo sviluppo di progetti innovativi, come la digitalizzazione e la modernizzazione delle redazioni. Questo consentirebbe agli editori di adattarsi meglio alle nuove tecnologie e ai cambiamenti, potenziando l’offerta multimediale e l’interazione con il pubblico online. Per evitare abusi, il processo di distribuzione delle risorse dovrebbe essere trasparente e supervisionato dall’Agcom e revisionato periodicamente”.

"Un grido d’allarme fondato”

"È più che fondato il grido di allarme della Fieg – spiegano in una nota il capogruppo in Senato di Forza Italia, Maurizio Gasparri, e quello alla Camera, Paolo Barelli –. Già alcune settimane fa abbiamo avuto modo di incontrare il vertice della Federazione degli Editori con il segretario nazionale onorevole Tajani, per assicurare non solo l’attenzione, ma anche l’impegno di Forza Italia. Siamo pronti a un nuovo immediato incontro. I giornali ed il mondo dell’informazione sono una garanzia di democrazia, di libertà e di cultura. Oggi, soprattutto, il saccheggio digitale mette queste realtà a duro rischio. Contenuti che sono frutto degli investimenti delle imprese del mondo dell’editoria vengono rubati e divulgati gratuitamente ovunque. Le norme a tutela del diritto d’autore sono state varate, ma forse non sono sufficienti. I diversi trattamenti fiscali, tra il mondo dell’editoria ed il mondo digitale, creano delle ingiustizie. È necessario incrementare gli investimenti e le dotazioni finanziarie per tutelare i giornali che sono una garanzia di libertà, di conoscenza e di pluralismo. Pertanto, Forza Italia intende assumere iniziative a sostegno del settore. I processi di modernizzazione vanno seguiti e approfonditi, ma non devono determinare, nell’assenza di regole chiare e di investimenti adeguati, il prevalere del mondo delle fake news, della disinformazione, dei social in alcuni casi usati anche per alimentare l’odio e l’ignoranza