L’estate scorsa ha chiuso un round di investimento da 17 milioni di euro, guidato da Insight Partners, fondo statunitense tra i più attivi a livello globale, al suo primo investimento in Italia. Una settimana fa, il network professionale LinkedIn l’ha inserita in cima all’attesa lista delle ‘Top startup italiane’, valutandone in particolare la capacità di attrarre investimenti e giovani talenti. Il 93% dello staff è composto da donne.
La startup ‘Unobravo. Servizio di psicologia online’, fondata nel 2019 dalla psicologa napoletana Danila De Stefano, è nata con l’obiettivo di rendere più accessibile il sostegno psicologico grazie alla tecnologia. Nel tempo, Unobravo ha saputo accendere i riflettori sull’importanza del benessere psicologico, traghettando la psicoterapia nel mondo digitale: una mossa ancor più azzeccata, dopo la pandemia che ha sconvolto, negli ultimi due anni, le nostre esistenze.
Unobravo è stato, infatti, il primo servizio di psicologia online, formato da un team di oltre 2.000 psicologi e dipendenti che lavorano unicamente in videochiamata, a distanza. Attraverso la compilazione di un questionario - e grazie a un sofisticato sistema di matching - è possibile essere assegnati al terapista più adatto a trattare il tipo di difficoltà che l’utente sta vivendo. Il rapporto psicologo-paziente è virtuale: ci si sottopone alla seduta senza spostarsi dal divano di casa.
I capitali raccolti consentiranno a Unobravo di accelerare ulteriormente il processo di crescita, con il potenziamento del team e dell’équipe clinica. L’obiettivo è raggiungere quota 3.000 psicologi e psicoterapeuti entro l’anno prossimo, garantendo loro piani di formazione continua. Sono inoltre previsti investimenti in tecnologia, per rendere ancora più ricca e profonda l’esperienza dei pazienti. Attenzione particolare sarà dedicata all’internazionalizzazione: si consoliderà, infatti, la presenza in Spagna attraverso il brand Buencoco, e si intraprenderanno nuove partnership con il settore privato.
L’enorme successo di Unobravo (oltre 500mila le sedute finora effettuate) ha catapultato l’attenzione sulle piattaforme che erogano servizi psicologici da remoto, molte delle quali ideate e gestite da donne. In questo settore, l’accelerazione dei processi di digitalizzazione e il picco di domanda seguito alla pandemia hanno portato alla proliferazione di nuove startup e al potenziamento di quelle già esistenti. Secondo la ricerca a cura di WePlat (il sito che monitora le piattaforme italiane di welfare) esistono almeno 22 piattaforme specialistiche in Italia, oltre a Unobravo: Cozilly, Con te all’estero, E-therapy, Gli psicologi online, Guidapsicologi, Hedepy, Huknow, Mama chat, Mindwork, Psicodigitale, Psicologi.me, Psicon, Psicologi-online, Psicologo4u, Psiqo, Serenis, SOS Psicologico, Takeasit, Therapion, Therapy chat, Therapyou, Wello. A queste si aggiungono le piattaforme di servizi medici, in grado di garantire anche consulenze psicologiche. La pandemia, dicevamo. Il Covid, si sa, non ha paralizzato solo l'economia: i ripetuti lockdown, la paura del contagio e le incertezze sul futuro hanno contribuito a far balzare la richiesta di supporto psicologico in Italia del 40%. Una vera e propria emergenza, rimasta per parecchio tempo inascoltata. L’imprenditrice Silvia Wang, fondatrice di Serenis, ha voluto dunque impegnarsi in una nuova sfida: dare la possibilità a tutti di intraprendere un percorso con uno psicoterapeuta. ‘Andiamo in palestra per star bene fisicamente, quindi perché non andare dallo psicologo per star bene mentalmente?’, si è chiesta l'imprenditrice. ‘Purtroppo oggi non è ancora un concetto scontato: lo stigma del problema psicologico, la difficoltà nel trovare il professionista giusto e, non ultimo, il costo spesso inducono la persona a rinunciare ad affrontare un percorso di psicoterapia. Con Serenis ho cercato di risolvere proprio questi problemi’. Tra le startup a forte impatto sociale, ma in grado di garantire anche sostegno psicologico, occorre menzionare infine Hale, fondata dalle trentine Gaia Salizzoni e Vittoria Brolis. La startup, recentemente annoverata fra le 15 migliori imprese sociali d’Europa, è nata per aiutare le donne che soffrono di condizioni di dolore pelvico cronico, come vulvodinia ed endometriosi, a prendersi cura del proprio benessere mentale e sessuale. Hale supporta chi soffre di patologie nel convivere con questo dolore, cercando di ridurne l’impatto sulla quotidianità attraverso percorsi guidati e personalizzati di psicologia e sessuologia.