Milano, 14 maggio 2023 - Vive in città, ha un reddito relativamente più alto della media e, in gran parte dei casi, è una donna nella fascia d’età compresa fra 35 e 54 anni: è l’identikit del consumatore medio dell’aperitivo, che nel nostro Paese si conferma come occasione di convivialità irrinunciabile. È quanto emerge dall’ultimo rapporto Cga by NielsenIQ, importante società di consulenza internazionale che fotografa periodicamente lo scenario di bar e locali in Italia ed Europa, individuando i trend in ascesa.
I dati nel dettaglio
Guardando ai dati nel dettaglio (raccolti tra settembre e ottobre del 2022), il report conferma innanzitutto un’ottima ripresa della consumazione di drink fuori casa, dopo mesi di blocchi e restrizioni commerciali dovuti alla pandemia: il numero totale di nuove aperture è cresciuto del 4% tra il 2020 e il 2022. Quanto al rito dell’aperitivo, di cui l’Italia continua a essere patria indiscussa, almeno il 50% dei consumatori visita i locali per questo motivo tre o più volte al mese; tre su quattro lo fanno almeno una volta al mese. Oltre un terzo dei consumatori dichiara inoltre di uscire per l’aperitivo assai più di frequente rispetto a un anno fa.
Il vermouth tra le bevande pre-cena preferite
Per quanto riguarda le modalità di consumazione, i consumatori di aperitivo prestano maggior attenzione al prezzo delle bevande rispetto all’utente medio, ma si affidano anche alle raccomandazioni dei bartender e dei loro stessi amici. La qualità e la disponibilità di brand noti al bancone, nonché raccomandazioni scritte sugli elenchi di menu e bevande, hanno un ruolo minore nella scelta, ma sicuramente non trascurabile. Ristoranti formali e informali, bar e locali notturni sono tutti associati al momento dell’aperitivo. I bar rimangono tuttavia il luogo ideale per l’aperitivo, scelti da quattro consumatori su cinque. Aperitivi come vermouth, liquori e amari sono le bevande preferite dal 47% delle persone, ma un terzo dei drinker non disdegna i cocktail. Bene anche i vini: quelli frizzanti, in particolare, sono la bevanda pre-cena ideale nel 24% dei casi. Buona performance anche per le birre, in particolare quelle artigianali e locali.
L’aperitivo: una storia italiana (ma con radici in Grecia)
L'aperitivo è fortemente radicato nella cultura italiana. Andando alle origini del fenomeno, si arriva fino in Grecia attorno al V secolo a.C., quando Ippocrate inventò un vino aromatizzato con assenzio ed erbe, una bevanda amara da utilizzare in caso di inappetenza. Ma l'abitudine di bere prima dei pasti, così come oggi la conosciamo, comincia a diffondersi nella seconda metà del Settecento a Torino, città del vermouth per eccellenza. Qui Antonio Benedetto Carpano rese celebre il vino aromatizzato, riportando alla ribalta quella ricetta rivisitata dell’assenzio già usata dai Greci. Il nome Vermut, infatti, deriva proprio dal tedesco ‘wermut’, assenzio.
Cresce il trend dei consumi fuori casa
Nel 2022 sono stati proprio i consumi fuori casa, oltre all’export, a far schizzare verso l’alto il fatturato del comparto vini, spiriti e aceti (pari a oltre 17 miliardi di euro): malgrado il contesto macroeconomico complicato, l’indagine eseguita da TradeLab su un campione di 6.271 rispondenti (a dicembre 2022) non ha riscontrato alcun rallentamento del segmento del fuori casa. Anzi, il giro d'affari è cresciuto del 33% rispetto al pre-pandemia, con un raddoppio nel primo trimestre dell'anno rispetto al trimestre 2021 in cui vigevano le restrizioni per il Covid. La categoria con le migliori performance in percentuale è quella degli spiriti lisci (+88%), seguiti da cocktail alcolici (+32%), poi amari e dopo pasto (+24%), vino (+24%) e bollicine (21%). Tra pranzi, cene, aperitivi in locali (diurni e notturni), sono state 1,47 miliardi le consumazioni di vini e spiriti in Italia nel 2022, in aumento del 28% sul 2021. Circa 800 milioni sono relative a vini (40%) e spumanti (15%). La performance più significativa per il vino si registra in occasione dell’aperitivo serale, ma i maggior contributi quantitativi alla crescita arrivano da pranzo e cena in ristoranti di fascia medio-alta.