La pirateria continua ad avere un peso drammaticamente rilevante per il settore, sottraendo agli editori 705 milioni di euro di vendite l’anno: più di un quarto del valore complessivo del mercato (il 28%, calcolato al netto di editoria scolastica ed export). Gli atti di pirateria stimati in un anno sono 108,4 milioni, quasi 300mila ogni giorno (in calo dell’8% rispetto al 2021); la perdita per il sistema Paese è di 1,75 miliardi di euro, con 298 milioni di mancate entrate per il fisco.
L’analisi dell’istituto di ricerca Ipsos per l’Associazione Italiana Editori (Aie) sulla pirateria nel mondo del libro rileva inoltre la scarsa consapevolezza nell’opinione pubblica della gravità della pirateria e delle possibili conseguenze. La percentuale di chi si dice a conoscenza dell’illeceità/illegalità della pirateria è pari nel 2023 al 79%. Il 70% del campione intervistato ritiene poco probabile essere scoperti e puniti. La ricerca è stata presentata dal presidente di Ipsos Nando Pagnoncelli durante un incontro organizzato da Gli Editori, l’accordo di consultazione tra Aie e la Federazione Italiana Editori Giornali (Fieg).
Andrea Riffeser Monti, presidente di Fieg, che ha aperto l’incontro insieme al presidente di Aie Innocenzo Cipolletta, ha commentato: "La pirateria delle opere dell’ingegno è un tema centrale per tutta l’industria dei contenuti editoriali. L’evoluzione economica e tecnologica rappresenta oggi la sfida più complessa per le autorità impegnate a contrastare il fenomeno: in tal senso, la collaborazione avviata dalla Fieg con la Guardia di Finanza, unitamente agli strumenti di contrasto introdotti dalle procedure Agcom, sono la migliore garanzia per una piena consapevolezza del fenomeno. Bisogna rendere impossibile, nei confronti di chi fa business sui contenuti illegali, nascondersi dietro l’anonimato della Rete".
"Riteniamo fondamentale il lavoro di sensibilizzazione dei cittadini", aggiunge Cipolletta. Per Massimiliano Capitanio, commissario Agcom, "rubare cultura è barbarie, l’unica via sarà colpire gli utenti con sanzioni elevate".
Alberto Levi