Roma, 2 dicembre 2023 – Oltre 2.700 lavoratori Alitalia, attualmente in cassa integrazione, saranno licenziati. Lo annuncia “suo malgrado”, l’azienda in una lettera datata 1 dicembre 2023, inviata al governo e ai sindacati. La missiva è firmata dai commissari di Alitalia in amministrazione straordinaria – la bad company che ha cessato di volare nel 2021 e dalla cui costola ‘buona’ è nata Ita Airways – e di Alitalia Cityliner, piccola compagnia regionale, satellite di Alitalia. In totale i dipendenti interessati sono 2.723 (2.668 di Alitalia amministrazione straordinaria e 55 di Alitalia cityliner), attualmente in cig a zero ore.
L’azienda è “impossibilitata al reimpiego dei lavoratori attualmente sospesi in cassa integrazione”, si legge nella lettera, vista la “situazione di eccedenza di personale”. Gli ammortizzatori sociali sono agli sgoccioli e “le condizioni dell’azienda non consentono altresì l’attuazione di interventi di altro genere sull’utilizzazione del personale mediante ricorso a forme flessibili dell’orario di lavoro o sul lavoro a tempo parziale”. Di tutto il personale si salvano solo i 172 dipendenti che dovranno gestire l’ultima fase di liquidazione dell’azienda, “la cui data di ultimazione, allo stato, è fissata al 15 gennaio 2024”.
Cosa succede ora
Secondo quanto scrive il sito di Repubblica, la cassa integrazione scade a dicembre. Dopodiché il personale interessato potrà beneficiare di una cassa straordinaria, emessa direttamente dallo Stato. Ma l’assegno “non potrà mai superare l’importo dei 2500 euro lordi al mese”, e non riguarderà i lavoratori pensionabili che quindi saranno obbligati all’esodo. Terminerà il 31 ottobre 2024 e non sarà prorogabile.
Uiltrasport: ricollocare i lavoratori o allungare la cig
''Il Governo intervenga subito affinché i circa 3000 lavoratori di Alitalia non vengano abbandonati al loro destino'', dichiarano il segretario generale Claudio Tarlazzi e il segretario nazionale Ivan Viglietti della Uiltrasporti. ''Il Decreto Asset - scrivono - ha fissato per questi lavoratori il termine per fruire della cassa integrazione al 30 ottobre 2024, quindi dal giorno successivo si pone il problema della ricollocazione''. ''Chiediamo che i 3000 lavoratori vengano ricollocati nelle tre aziende nate dallo spacchettamento di Alitalia o in altre aziende del settore, a seguito di una adeguata formazione che consenta anche il mantenimento delle certificazioni, una misura questa che era già stata prevista e che non ha invece avuto mai applicazione. In alternativa riteniamo necessario che venga allungato il periodo di cassa integrazione per tutto il 2025, come avevamo già richiesto''.
M5s: norma del governo Meloni è scempio giuridico
Emma Pavanelli, capogruppo M5s in commissione Attività Produttive punta il dito contro il governo Meloni e la norma inclusa nel dl energia con la quale si esclude “la continuità tra Alitalia e Ita”. E’ uno “scempio giuridico”. Soprattutto, “era ed è uno schiaffo a tutti quei lavoratori della ex compagnia di bandiera, ai quali tre sentenze hanno dato ragione di fronte alla loro richiesta di esercitare il diritto di poter lavorare in Ita”.