Giovedì 20 Febbraio 2025
REDAZIONE ECONOMIA

AgriFood Tech in Italia, i dati aggiornati (calo degli investimenti)

Un quadro sull'AgriFood Tech in Italia offerto dal report elaborato da Eable Adventures.

AgriFood Tech in Italia - Crediti iStock Photo

AgriFood Tech in Italia - Crediti iStock Photo

Roma, 14 febbraio 2025 – Il settore AgriFoodTech italiano sta attraversando una fase di netta trasformazione che, per il momento, vede un calo degli investimenti rispetto al 2023 (meno 38%), ma si consola con la crescita del numero di startup operanti nel settore, arrivando in Italia a un totale di 407. Sono questi i dati che emergono dal report sullo stato dell'AgriFoodTech in Italia elaborato da Eatable Adventures , filiale italiana del principale impulso del settore su scala globale per il Verona agrifood Innovation Hub, ovvero il primo polo di sviluppo dell'ecosistema AgriFoodTech italiano. Lo studio vanta il sostegno di importanti partner di prestigio, quali la Fondazione Cariverona, UniCredit, Eable Adventures, Veronafiere, Comune di Verona, Confindustria Verona, e l'Università degli Studi di Verona 1.

L'AgriFoodtech in Italia nel 2024

Come detto, il rapporto in precedenza indicatore sull'AgriFoodTech indica che, nel 2024, si è assistito a una riduzione degli investimenti nel settore rispetto al 2023, con la calata che è stata pari al 38% (totale per l'anno 103 milioni di euro). La discesa, si precisa, è in linea con quanto si sta verificando anche livello globale ed europeo, rispettivamente meno 7% e 19%, con il dato italiano che però è evidentemente più elevato.

A crescere, tuttavia, è stato il numero  di startup , arrivate a quota 407 dalle 341 del 2023, delle quali ben il 50% è nata nel Nord Italia ed è composta da piccoli team composti tra gli 1 ei 5 dipendenti, 74% del totale (solo il 6% dispone di più di 25 risorse). I numeri più alti si registrano in Lombardia , 31%, seguita dall'Emilia-Romagna, 11%, dal Piemonte, 10%, dal Veneto e dal Lazio, entrambe al 9,7%. Quelli più bassi, invece, nel Sud d'Italia, dato questo che colpisce fortemente considerando l'alto potenziale agricolo di quest'area del Paese.

A fondare queste nuove realtà economiche sono, nella maggioranza dei casi ex imprenditori di età compresa tra i 25 ei 45 anni, il 23% dei quali è di sesso femminile. Solo il 6%, invece, appartiene alle fasce d'età inferiori ai 25 anni o superiori ai 56. Tali imprenditori hanno alle loro spalle un solido bagaglio accademico e tecnologico:

- il 38% possiede un dottorato di ricerca;

- il 30% ha conseguito una laurea magistrale o un master.

La tecnologia a sostegno dell'agricoltura

Dal report di Eatable Adventures emerge inoltre che il 77% delle startup attive nell'AgriFoodtech in Italia ha sviluppato internamente la propria tecnologia . Tra quelle più adottate dalle aziende del settore in esame troviamo AI , Biotech e IoT , ma c'è da segnalazione ancora lo scarso contributo dato dalle Università alla ricerca applicata. 

L'operato delle startup AgriFoodTech italiane si concentra inoltre principalmente nei campi della produzione e trasformazione  alimentare e dell'AgriTech, che insieme rappresentano oltre la metà delle attività. Entrando più nello specifico, si opera:

- nell'AgriTech automazione e robotica delle colture (38%);

- nei nuovi sistemi di coltivazione (29%);

- nella realizzazione di prodotti innovativi (44%);

- nella ricerca di nuovi modelli di economia circolare (20,8%).

Per quanto riguarda i settori , in forte crescita viene segnalata la logistica e delivery (21%), seguite da retail e horeca (17%), tecnologie per la cucina e la preparazione alimentare (3%) e, infine, health tech (2%) di cui fanno parte tecnologie per la nutrizione e la nutraceutica.