Un settore in crescita, che investe oltre 30 milioni di euro all’anno in attività di ricerca e sviluppo e nella realizzazione di soluzioni improntate alla cosiddetta ‘agricoltura 4.0’ e orientate in direzione di innovazione e sostenibilità ambientale. È un quadro confortante, quello delineato dal nuovo Osservatorio Agrofarma, un report che, con cadenza semestrale, intende fornire informazioni sullo stato dell'arte dell'agricoltura italiana e del comparto agricolo. Lo studio è stato presentato oggi in Senato su iniziativa del senatore Luca De Carlo, presidente della Commissione industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare del senato.
A grandi passi verso la transizione ecologica
La responsabilità scientifica del progetto è stata affidata ad Areté, The Agri-food intelligence company, società bolognese indipendente di ricerca, analisi e consulenza economica, specializzata sui settori agricoltura e cibo. "Emerge l’immagine di un settore in crescita – è il commento della fondatrice e ad Enrica Gentile – trainato da imprese strutturate e con alta propensione all’innovazione, impegnate su un mercato che, a sua volta, ha registrato una crescita costante negli ultimi anni. La forte connessione con i settori altamente innovativi dell’agritech e delle biotecnologie, degli input agricoli a basso impatto, fa sì che queste imprese giochino un ruolo di primo piano nell’accompagnare l’agricoltura e le relative filiere nel percorso della transizione ecologica. I dati evidenziano in modo chiaro questo progresso”.
Cresce l’agricoltura 4.0
Il costante miglioramento nell’uso degli agrofarmaci e degli altri input produttivi risulta chiaramente dal report, attraverso l’analisi del comparto dell’agricoltura digitale. Nel 2023 almeno il 9% dell’intera superficie agricola italiana (analizzata su un campione di 8,3 milioni di ettari) è stato coltivato avvalendosi di strumenti 4.0. Quest’ultimo resta uno dei settori di maggior incremento (+ 71%), con un mercato che nel 2023 valeva 2,5 miliardi di euro. Per quanto riguarda le attività di ricerca e sviluppo condotte dall’industria degli agrofarmaci in Italia, il report evidenzia che la spesa destinata allo sviluppo di nuovi agrofarmaci raggiunge i 32 milioni di euro, pari, in media, al 2,9% del fatturato totale per azienda, contro una media, secondo i dati Istat, dell’1,5% del comparto industriale. A questi vanno poi aggiunti gli investimenti fatti a livello globale ed europeo, per l’individuazione e la registrazione di nuovi principi attivi.
Agricoltura bio? Più del doppio della media europea
A proposito di agricoltura biologica, l’osservatorio Agrofarma evidenzia come le superfici destinate a questa tipologia produttiva in Italia continuino ad aumentare. L’incidenza dell’agricoltura biologica sulla superficie agricola totale italiana (pari al 20% nel 2022, con 2,3 milioni di ettari totali) è di gran lunga superiore alla media europea, che si attesta intorno al 9% nello stesso anno. Tali trend di crescita costante si riflettono anche nell’offerta di agrofarmaci e nelle attività di ricerca e sviluppo condotte dalle imprese associate ad Agrofarma, per le quali il fatturato delle vendite di prodotti autorizzati per l’impiego in agricoltura biologica nel 2023 è di 134 milioni di euro (pari a circa il 12% del fatturato totale). Si tratta di una percentuale destinata a crescere, se si considera che oggi i prodotti impiegabili in agricoltura biologica rappresentano il 20% del totale, ma, tra quelli che saranno lanciati nell’arco dei prossimi tre anni, la quota sale al 30%. In deciso aumento anche le imprese biotech, il cui numero in Italia negli ultimi 15 anni è quasi raddoppiato, con un fatturato complessivo, nel 2022, di circa 13,6 miliardi di euro.