Sabato 22 Febbraio 2025
ANTONIO PETRUCCI
Economia

Affitto con riscatto senza mutuo, un contratto sempre più diffuso

Vantaggi e svantaggi per acquirenti e venditori che permette di sostituire le rate del mutuo con un affitto che serve a pagare la casa per l’acquisto finale: ecco come funziona

Affitto con riscatto senza mutuo, una soluzione sempre più attuata

Affitto con riscatto senza mutuo, una soluzione sempre più attuata

Roma, 22 febbraio 2025 – Una delle principali difficoltà che si incontrano nell’acquistare una casa, oltre all’ottenimento del mutuo, è quella di pagare l’anticipo, che spesso è di importo rilevante. Ma esiste una possibilità per acquistare casa senza versare l’anticipo, grazie ad una forma contrattuale prevista dal Decreto Legislativo Sblocca Italia 133 del 2014. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

In cosa consiste l’affitto con riscatto

Si tratta come detto di una particolare forma contrattuale, con la quale è possibile pagare l’immobile con i canoni di locazione. E’ scelta da coloro i quali non possono accedere ad un mutuo, o hanno comunque difficoltà nel reperire la liquidità con la quale pagare l’anticipo. Tale formula si applica sia fra privati sia fra privato e costruttore dell’immobile. Per farlo, si registra un contratto dinanzi ad un notaio, nel quale sono indicati l’importo totale della compravendita, la durata del contratto di affitto e l’importo mensile dello stesso. E’ bene ricordare che in questi casi il costo dell’imposta di registro sarà più alto del classico atto di compravendita. Una volta terminato il periodo del contratto, l’affittuario potrà:

  • effettivamente acquistare l’immobile pagando il riscatto finale
  • non usufruire del diritto e semplicemente andar via
  • proseguire con un nuovo contratto di affitto.

La durata massima prevista è di 10 anni, durante i quali al normale canone di affitto si applica una maggiorazione che poi verrà detratta dal costo del riscatto finale, rappresentando dunque una sorta di pagamento a rate dell’anticipo.

Alcune particolarità e tutele del contratto

La trascrizione del contratto presso i registri immobiliari, dovrà avvenire con la dicitura “prenotazione dell’acquisto dell’immobile”, che lo tutela da ipoteche e pignoramenti che il venditore potrebbe subire da terzi, e che altrimenti graverebbero sull’ignaro acquirente. Quest’ultimo invece è tenuto a pagare tutti i canoni, poiché al verificarsi del mancato pagamento del 5% complessivo dei canoni, anche non consecutivi, il proprietario potrà recedere dal contratto senza penali. Tale formula vale anche per immobili in costruzione.

Vantaggi e svantaggi per chi compra e per chi vende

Gli innegabili vantaggi per chi compra, sono rappresentati sia dal fatto che non si ha la necessità di ottenere un mutuo o di pagare un anticipo, sia dalla possibilità di abitare subito l’appartamento. Inoltre, allo scadere del contratto, si potrà anche decidere di non acquistare l’immobile, e nel periodo d’uso non si dovranno pagare Imu e Tasi, e nemmeno eventuali spese di manutenzione straordinaria. Se poi si avrà necessità di ottenere un mutuo per il riscatto finale, sarà comunque di una cifra più bassa, e a condizioni migliori potendo vantare anche 10 anni da “buon pagatore”. Un’altra delle caratteristiche più apprezzate per chi compra, è che nemmeno dopo i 10 anni massimi previsti dal contratto, il venditore potrà modificare il prezzo dell’immobile, che potrebbe anche aver avuto una rivalutazione tutta a vantaggio dell’affittuario. Di contro, i vantaggi per chi vende sono quelli di avere mensilmente un canone di affitto più alto, di restare proprietario dell’immobile fino alla fine del contratto, e in caso di svalutazione del valore dell’immobile, di venderlo comunque alla cifra pattuita. Quindi, si tratta per certi versi di una scommessa sul valore a 10 anni dell’immobile, ma in linea di massima entrambe le parti ottengono dei benefici immediati, anche nel caso l’immobile resti nei 10 anni dello stesso valore iniziale.