Lunedì 23 Dicembre 2024
FRUZSINA SZIKSZAI
Economia

L'intelligenza artificiale scalza Photoshop, Adobe crolla in Borsa

Il fatturato record del primo trimestre di quest’anno non basta a rassicurare gli investitori. I prodotti di grafica della software house a rischio dall’avanzata dell’IA

L'uso sempre più massiccio dell'intelligenza artificiale rischia di mandare in crisi i prodotti di Abode (iStock)

Roma, 17 marzo 2024 – Adobe, software house nota principalmente per i suoi prodotti di video e grafica digitale, è crollata oltre il 14% in Borsa venerdì scorso, a seguito delle previsioni di vendita deboli per il trimestre in corso. Nonostante l’azienda abbia avuto una prestazione stellare nel primo trimestre del 2024, registrando un fatturato record di 5,18 miliardi di dollari, i pronostici per il secondo trimestre sono stati rivisti in basso, a causa delle crescenti ansie per la minaccia competitiva posta dall’intelligenza artificiale. Gli investitori spaventati si sono affrettati a vendere, schiacciando le azioni da 525,40 euro a 449,80 in un giorno.

“Adobe ha goduto di un importante fossato competitivo nel corso della sua storia aziendale, ma riteniamo che l’intelligenza artificiale abbia eroso in modo significativo molte delle barriere competitive, e prevediamo che le pressioni concorrenziali aumenteranno nel tempo”, hanno affermato in una nota gli analisti di HSBC, uno dei più grandi gruppi bancari del mondo. Le startup che operano nel mondo dell’intelligenza artificiale, come Stability AI o Midjourney, pongono una dura sfida ad Adobe che ha dominato il settore della grafica digitale per molti anni.

L’azienda tech con sede a San José, nel cuore della Silicon Valley, ha introdotto, a sua volta, una serie di strumenti di intelligenza artificiale, ma sembra essere più lenta a monetizzare questi prodotti di quanto gli investitori vorrebbero. L’attuale strategia di Adobe si concentra sull’accrescere della diffusione e dell’adozione di questi strumenti piuttosto che sulla generazione di entrate elevate da essi. Ad esempio, Adobe Firefly, uno strumento di IA generativa e un prodotto chiave dell’azienda, per il momento consente l’uso illimitato gratuito agli utenti. L’anno scorso, l’aumento dei prezzi di strumenti analoghi ha avuto un impatto significativo sul numero di clienti che attualmente sono disposti a pagare per i prodotti di Adobe, quindi l’effettiva monetizzazione di programmi come Firefly potrebbe essere rimandato a fine 2024 o persino 2025.

In ogni caso, l’avanzata dell’intelligenza artificiale in generale potrebbe rivelarsi nettamente negativa per l’azienda, in quanto automatizza molte delle attività che gli utenti svolgono ancora manualmente nei software di Adobe. Ciò potrebbe portare a un’ulteriore riduzione della domanda per i prodotti principali di Adobe, e a una competitività sempre minore.